di Paola Tassinari
Notizia apparsa sui quotidiani: a Rimini, in spiaggia tornano le altalene, che un tempo stavano fra l’acqua del mare e la rena, vi sembra una notizia da poco? Può sembrarlo, ma non lo è. L’altalena, da bambina mi affascinava, mi piaceva l’ondeggiare, il pizzico di paura, i bambini maschi erano più spericolati, facevano a gara a chi andava più veloce o più in alto, io avevo paura di cadere e mi piaceva solo oscillare lentamente col vento fra i capelli. Invece da teenager, proprio a Rimini, mi ci dondolavo in piedi occhieggiando se in giro c’era qualche bel ragazzino oppure io stavo seduta sul sedile e la mia amica, più maschiaccio, stava in piedi e spingeva, spingeva troppo e qualche volta sono caduta nell’acqua scoppiando a ridere. L’altalena, a Rimini, fa pensare che la famosa città di mare e di turismo si volti indietro e proponga un sano divertimento, essì ragazzi lo sballo è diventato fuori moda, fa male alla salute e in fondo non fa divertire. L’altalena evoca in noi immagini della nostra infanzia, ma l’altalena non è solo un gioco per bimbi, e dietro c’è tutto un mondo. Nella mitologia si narra che Erigone, inviasse una maledizione alle ragazze ateniesi, condannandole a morire impiccate, i suicidi aumentarono, perciò si chiese un responso all’oracolo di Apollo, che rispose che per placare l’ira di Erigone dovevano creare le altalene e le fanciulle oscillarvi al vento, il rito, si usava anche nell’antica Roma, era chiamato oscilla e si svolgeva fra canti. Ma dedicati all’altalena ci sono saggi, canzoni, poesie e dipinti famosi, come “L’altalena” di François Boucher dove è esplicito il carattere licenzioso che può essere l’andare su e giù su questa tavola di legno sospesa fra due corde. Adesso se l’altalena è un gioco da così tanto tempo, che può essere anche pericoloso, per chi vuol andare troppo in alto, o anche un poco peccaminoso con l’esposizione del corpo in bikini dondolando in piedi sull’asse, perché andare oltre, perché è licenzioso e trasgressivo passare la notte in bianco bevendo troppa birra o troppo gin o magari anche fumando canne o mangiando pasticche velenose… no popolo della notte, tornate alle altalene che sono altrettanto trasgressive ma non fanno male, Rimini sembra dire questo e io scrivo perciò: viva le altalene.
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