Una boa per il PD…regalerò il Castello per tutti caduti tra i monti ,il sangue ha un colore…è Amore.

HO ASPETTATO TANTO E…pedala pedala non riuscivo a scorgere lo striscione di arrivo…dalla fine degli anni novanta.Una corsa, una vita stretto a santa speranza abbracciato alla fede,accanto alla croce..Un desiderio che morde e non muore:un faro di luce e di pace tra i monti, un oasi di amore per tutti alla ricerca di noi e di Dio.Il mio castello,una storia d 600 anni,un ramoscello di ulivo staccatosi dai padroni di Badia Tedalda  per innestarsi con Fiorenza nell’anno 1492: la libera Pratieghi con proprie leggi e decreti sancito con atto notarile in Pieve Santo Stefano.Passato attraverso terrieri negrieri padroni di ieri silos di grano di latte e di legna lana formaggio carni pregiate.Uno schiaffo al sudore, all’amore il padronato tra i monti. E’ scritta nel Cielo la sua storia, una resistenza finita ma  non premiata dalla rivoluzione industriale con la novità del mitico “27”. Una data che ha cancellato un passato di fatiche eroiche sepolte dal tempo, han resistito le mura. Testimoni e memoria di rivoluzioni e terremoti, stracariche di un passato da ricordare.Dobbiamo amare quei “montagnini” storia e amore d’Italia: quelle mura padronali sarà per loro l’onore delle armi. Valore inestimabile, secondo gli esperti, frutto del mio lavoro quelle mura che io intendo formalmente regalare. Donare a chi riuscirà a farne uno strumento di formazione con destinazione sociale di pubblica utilità. Un immobile riuscito a resistere alle varie offerte, l’ultima di qualche mese fa: personalmente però l’ho sempre visto e immaginato culla di un nuovo modo di vivere e di pensare con il progetto Isaia. Mi piace anche l’idea di “Ostello della Gioventù”: l’ho fatto vedere, visitare,da persone che convivono con quei principi,esprimono quei valori ricevendo consensi e applausi. Sono gli applausi la rovina dell’Economia,incapaci e inutili e fanno parte di un pietismo che non risolve, che sa di muffa di politichese, di un professionismo maldestro che nulla ha di cristiano. Cristo Gesù come uomo deciso senza voltarsi indietro…andiamo facciamo aspettatemi là…via a Gerusalemme. Sapeva cosa l’aspettava. Datemi quei quattro pesci..quel pane  moltiplicava e guariva. Pregava il Padre tra i monti e decideva. Concludendo quel castello non andrà a chi ha fatto gli applausi o ad associazioni di comodo: lo voglio donare a che è morto tra quei monti,a chi ha sparso il proprio sangue per difendere valori. E’ valore il pro e il contro ma è il colore del sangue che conta e che vale di fronte a Dio. Militari,combattenti, eremiti, come don Quintino, l’eremita riminese di Corpolò morto nel tempietto della Madonnina delle Grazie,la casupola di Fresciano. Ho un Associazione “VIVERE TRA I MONTI” e  potrebbe essere il riferimento e culla di tutti gli interessi che ho citato dotandola di questo dono. Un associazione che ho riportato alla luce per evidenziare l’importanza, stimolare l’attenzione verso questa risorsa abbandonata da tutti, un richiamo per la politica. Mi va benissimo un ente specifico, un fondazione che ami questi valori, una persona da ricordare: lo voglio fare come iscritto al Partito caduto nella tormenta dell’egoismo,  vuol essere un  grazie per chi sta salvando la baracca, una lezione  per chi non riesce ad uscire dalla nicchia dell’egoismo.C’è di mezzo la ricchezza d’Italia: la libertà creatività ed economia. Le tasse vanno pagate ma c’è un di troppo che pesa:il marcio di un  sistema vecchio e decrepito. Non è questione di destra o sinistra:va tolto il marciume. Lo urlo come iscritto ad un partito che tra le sue radici c’è spazio anche per un pensiero cristiano: io sono lì.                  Fiorello Paci

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