di Paola Tassinari
E’ tempo di fragole, tagliate a pezzetti e condite con limone e zucchero oppure con un po’ di vino rosso, che golose sono, sia per la vista che per il palato. Quando è tempo di fragole mi rammento sempre di un fatto che ora vi racconto. Abito in campagna e una trentina di anni fa era usuale per i monelli andare a rubare la frutta dai contadini, in particolare fragole, ciliegie e cocomeri, più che rubarla andavano a mangiarla, ma i proprietari si arrabbiavano molto, non per la frutta mangiata, ma perché spezzavano rami o pestavano le verdure dell’orto. Le persone che non avevano terra di proprietà piantavano i ciliegi e impiantavano il loro orto nelle piane delle riva dei fiumi, qui era un macello, perché tutti, non solo i monelli, ma anche gli adulti, andavano a rubare le verdure, le ciliegie e le fragole, perché appunto la terra non era di proprietà, ma il lavoro e la fatica sì, era di quelli che la coltivavano. Quindi succedevano spesso dei litigi. Un giorno una signora che aveva l’orticello appunto sulla riva del fiume, venne a casa mia per lamentarsi che anche mio figlio era andato a rubare le fragole, e questo era niente, il grave è che ne aveva pestate tante. Incassai e mi scusai molto, la signora la conoscevo bene. Quando mio figlio tornò a casa dal parco dove solitamente andava, lo interrogai sul misfatto, lui ammise e si beccò la mia ramanzina e non solo questa, perché gli imposi di andare a chiedere scusa personalmente alla signora… da solo. Aveva otto anni, e il marito della signora era famoso perché molto burbero coi bambini, mio figlio sapeva questo, ma ugualmente andò a chiedere scusa, mentre io lo aspettavo fuori dalla porta, un po’ spaventata dalla mia severità, perché il marito di questa signora era veramente molto irascibile. Mentre aspettavo un po’ impaurita, saltò fuori mio figlio dalla porta con un sacchetto di fragole, mi disse che si era scusato e che aveva promesso che se aveva voglia di fragole di chiederle e di non andare mai più a pestare le verdure non solo nel loro orto, ma anche in quello di altri, e in risposta aveva ricevuto quel sacchetto di frutta. Ricordo questo, perché mio figlio, oggi grande, è una persona a cui piace assumersi la propria responsabilità, gli piace essere responsabile di quello che fa, e credo che questo derivi proprio da quelle sue prime scuse per la marachella che aveva fatto.
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