……….di Fiorello Paci Ragazzi non scherziamo…vi prego pensiamoci un attimo se vogliamo bene ai nostri nipoti…se amiamo vivere.Ogni anno all’apparire dell’estate,riemerge il senso, la gioia l’amore delle vette, la voglia di Appennino dopo la stagione delle lunghe veglie invernali. E’un desiderio di luce,di calore, di’amore di sole e di silenzio, dopo gli ozi, le ore dominate dalla virtualità delle nuove circi della comunicazione. E’l’ora della transumanza, una sveglia forte questo richiamo delle alture, capace perfino di travolgere la barriere per le brame architettoniche di Cupido. Un mare effimero di sirene riemerse tra le cataste del tempo tra i ricordi e tracce lasciate da Enea di Ulisse.Personaggi della memoria abbandonati tra i banchi di scuola.L’estate con il suo desiderio di luce, riesce a staccarci perfino da sogni cullati dietro la luce di Abramo.Quella speranza di una terra promessa, che ogni essere immagina o pensa che prima o poi possa o debba necessariamente arrivare. Il trionfo del verde abbatte qualsiasi barriera,prorompente il risveglio della natura,è vita, la concretezza.Sono i ritmi millenari il richiamo, un invito per l’uomo ad uscire dalla prigionia dell’immaginario,lo spazio comodo, utilissimo questo tempo, dopo lo stacco dal lavoro:la zona pensione. Considerato un diritto sacro dopo una vita spesa per il lavoro.Non sarà facile poterlo sostenere per gli squilibri venutisi a creare per uno sfruttamento oltre misura sui limiti delle capacità o possibilità umane.Stiamo su ritmi violenti insostenibili mantenere due equilibri che si contraddicono: l’immaginario che sta prendendo sempre più piede per il rischio di travolgere il fronte della concretezza.Il mondo del lavoro.Il bello dell’estate è proprio la natura. Dobbiamo imparare la lezione,un riferimento importante per non uscire dai limiti delle capacità del possibile. La transumanza quindi, un richiamo per riflettere,un periodo di tempo per rivedere, esaminare attentamente lo schema della vita dell’uomo di oggi. Sicuramente ci sono degli errori da evitare per non compromettere la salute da non trovarsi di fronte problemi irrisolvibili domani, per i nipoti dei nostri figli. Dobbiamo seguire il grande maestro, la natura: ricordarci che senza seminagione non si potrà più raccogliere. Dobbiamo ritrovare l’amore per la fatica, riappropriarci di un profumo abbandonato per il dominio del petrolio: il profumo di sudore. La transumanza un opportunità per salvarci dal tracollo di un economia da ristabilire.Occorre un equilibrio tra capacità e possibilità dell’uomo. Eè doveroso pensare che uno dei due fronti dovrà subire un intervento chirurgico urgente: a subirlo sarà l’immaginario del virtuale o il mondo delle braccia ?…è il buon senso che dovrebbe suggerirlo, ma è proprio quello che manca..è Giugno la falce in pugno non basta per correggere un sistema mezzo cotto…occorre il nuovo…