SPERIAMO CHE ME LA CAVO CON UN SORRISO

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  •                                  DI  PAOLA  TASSINARI                                                                                                      Fra poco si concluderà, per me, una bella avventura, lo spettacolo Inferno’. 34 serate in cui si sono materializzate le bolge infernali dantesche. Ho imparato tanto, per primo, ogni cosa si deve viverla per comprenderla, i libri, la teoria non bastano, per secondo, lavorare in teatro è molto faticoso, quasi come zappare la terra, solo che invece di vangare il terreno si dissoda il nostro interno. Per molte serate il mio iter iniziava verso le 19:00, col rito, cioè un girotondo dove, comparse, tecnici, attori e registi, si abbracciano e pronunciano parole quasi senza un senso, come il girotondo infantile del casca il mondo. Poi o andavo al Coro dei Cittadini, un corteo che si snoda dalla tomba di Dante al teatro Rasi, in cui i figuranti declamano il Primo Canto del Divino Poema, oppure partecipavo alle prove per il Flegetonte, il fiume di sangue dove bollono i dannati. Accampati in un fresco giardino con le tende, proprio come i boy scout o una comunità di hippies, condividendo lo spazio coi nonni dell’Albergo del Garibaldi, scherzando e mangiando sentendoci amici nel senso più autentico. Occorre che citi anche le due grandi cuoche, Jessica dalle torte strabilianti ed Estelle paladina della cucina francese che hanno fatto sì che mi ingrassassi…comunque tutti hanno portato cibo,sempre condiviso, già questo è molto bello perchè il cibo a che fare col prendersi cura dell’altro. In questo ambiente armonico e rilassato, serata, dopo serata, osservavo il Coro dei Serpenti, mi intrigavano e alla fine ho chiesto di poter recitare come serpente. I serpenti sono rappresentati come pazzi, con la camicia di forza, si muovono in un ambiente tipicamente da manicomio con in sottofondo, una musica sibilante e perforante. Dovete sapere che io sono stata realmente rinchiusa in un manicomio, adesso non vi spiego il perchè o il come, vi basti sapere che può capitare anche a voi… il mondo è diventato insensato come recita bene questo aforisma/poesia:“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari. E fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei. E stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, ed io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare.” Dunque ci vuole veramente coraggio ad interpretare qualcosa che hai vissuto malamente, che racconti a tutti, come canta Bennato, come tuo falso incidente… allora? Allora, come allora non mi sentivo folle, guardavo spaventata i normali a cui sembra normale che i profittatori possano uccidere, torturare, sfruttare e rapire i bambini, allora come ora, nella mia performance di serpente ho avvertito una grande ingiustizia, come se la ragione e il buon diritto fossero capovolti…una nota positiva, una spettatrice colpita dalla mia interpretazione, mi si è avvicinata, mi ha accarezzato e mi ha detto”Non stare contro quel muro, non avere paura, vieni con me”. Adesso di questo “mio successo” ad interpretare una pazza non so se rallegrarmi o preoccuparmi, speriamo che me la cavo con un sorriso…..lO SOSTENGO SEMPRE CHE SEI UNA DONNA ECCEZIONALE CONFESSARE UNA CURA  COSTRITTIVA  per alleggerire la doppia polarità…a tuo conforto grandi genii di fama mondiale bipolari..complimenti vivissimi Paola Tassinari

 

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