VADO COL LISCIO DI UN LENTO ARGENTINO puntando direttamente a Pratieghi senza passare dal Via come a Monopoli, la Bella Rimini di ieri. Un capolavoro tutti al Mare. Oggi il Turismo ha cambiato passo, il Mare non si vede eppure si continua a sognare, a voler rivivere un ammasso di ricordi che non servono a nulla, occorre una nuova marcia se speriamo ancora di tornare Capitale. La marcia in FA’ per quanto il Mare un economia costruttiva per un turismo, che è solo vacanza e riposo. Si lavora e si suda un anno per una settimana in pace. Questa riviera ha bisogno di un turismo sano, quello malato va molto lontano, l’Oriente viene a imparare da noi dopo averci cotti. Tutto ritorna. Ho iniziato parlando di Pratieghi, una frazione del Comune più esteso d’Italia, credo una superficie superiore alla grande Milano. Speriamo che l’Ambrosiana regga per darvi un idea che non sono un milanista, un interista della Milano che ogni giorno cresceva in altezza e larghezza. Non era ancora la Milano da bere, era solo un sogno con un angelo custode che ho avuto il piacere di conoscere e intervistare: Big Nardone. Mi ero trovato casualmente in una combriccola di giornalisti geniali e un grande Avvocato penalista De Marsanich, tra l’altro ex Ministro della repubblica Sociale: colto , buono, intelligente, pratico, affabile e riservato che non avrebbe fatto del male a una mosca.Ci trovavamo in Galleria intorno alle 23 cominciando il giro dei sette trani. Un panino, due fette di salame e via per le strade storiche di una Milano italiana: al Brera spesso un cagnolino ci spettava. Una pace mai vista in una città che corre durante il giorno. Una meraviglia sentirla riposare. “In quella finestra lì russano” chiosava Mariano Mercuri dell’Agenzia Italia. Non sbagliava un segno: un giornalista anni 60. Mi ha costretto a sorbirmi tre o quattro conferenze stampa nelle sedi Consolato di Oltre Cortina con gli assaggi a fine Conferenza. Non avevo mai visto cose così prelibate neppure nei menu di ristoranti famosi. L’inizio della filosofia delle immagini:Mercuri era felice e credo che a mezzogiorno lo vedessero poco. Nutriva un grande amore per i figli e la Riviera di Romagna ancora lontana dalle mie prospettive. Se un giorno dovessi passare da Rimini salutami il Capo Stazione Donati, è un tesoro. L’ultima mia vacanza, porca miseria, a Milano Marittima, senza sapere che l’anno successivo la Utet mi avrebbe aperto la Sede di Rimini 10 Maggio 1962.Roma, Torino, Milano le città delle mie scelte, tre banchi di prova. Mi fanno tenerezza quanti volessero polemizzare: non mi interessano. Per chi ha bisogno di spazio o farsi largo le polemiche sono pane e carne. Oggi l’unico mio desiderio di partecipare i motivi della mia gioia, di voler far capire che la vita non si ferma e non muore che l’invisibile è tra di noi. L’energia purissima non è documentabile , sono documentabili oggetti spostati da questa energia. Cose che abbiamo tutti in casa in macchina. Rimini il teatro di queste cose: una città che mi ha dato tanto tantissimo. Figli d’oro e un dono:Cristo vivo nelle persone che incontro. A Rimini voglio bene a Pratieghi ho scoperto cosa significhi vivere tra i monti. E’ da anni che lo urlo, scrivendolo in un Giornale, il politici non conoscono l’Appennino come risorsa per:
1) SALUTE.2) TURISMO 3) ORTI CON PRODOTTI DI ECCELLENZA 4) LUOGHI IDEALI PER CORSI FORMAZIONE. Mi ha stupito la considerazione di un Pastore.”..quattro gatti tutti parenti ..trovateli Voi gente disposta a starci…che facciano il voto di castità”…..Io li conosco da bambino quando scendevano dai monti passando dal mio paese…con pecore quattro mucche fazzolettone in un bastone sulla spalla pane e formaggio..e la speranza di tornare dopo l’inverno tra quei monti. Quando mi è stato possibile ho comprato le cose che ho a Pratieghi…le mie bellezze non quattro gatti. Arrivo…! Non vanno lasciati soli..neanche i preti. Debbono fare comunità, comunione …Stop!