Notizie freschissime,di prima mano rilasciate direttamente da Isotta ieri sera durante la conferenza stampa nella sala comunicazione del Castello Malatestiano:dopo la conferenza stampa nell’incontro con i suoi cittadini riminesi Isotta si è lasciata andare raccontando molto…anche se le cose più scabrose l’avevamo conosciute dall’addetto culturale del castello Oreste de Luca. Sigismondo malatesta non si era risparmiato lasciando figli dappertutto, uno spazio curato direttamente da Isotta. Era il suo amore materno che l’aveva portata ad occuparsi dei figli del marito. Abbastanza curioso l’incontro tra il condottiero con la bella figlia del mercante sicuramente ricca senza possedere titoli nobiliari: all’inizio del lavori del Castello Sigismondo si era trasferito nella palazzina rossa di proprietà della famiglia Malatesta, l’attuale palazzo Fabbri. Di fronte alla rossa la villa con ampio terrazzo del mercante riminese arrivato a Rimini dalle Marche. Galeotta l’occhiata di Sigismondo attratto dalla dodicenne mentre asciugando scioglieva i suoi capelli al sole…12 anni…ha precisato Isotta scrutando la curiosità dei riminesi dell’arena 550 anni dopo …”ma cosa credete l’età media era di 30 anni…con tutte quelle guerre…non c’era da perdere troppo tempo…e nonostante mio padre non fosse contento mi sono trovata a dormire con Sigi…due figli..ma lui non c’era mai sempre in guerra..in aiuto dei Papi..dei Gonzaga…cavallo e spada. Una volta Sigi sognando di combattere ha preso un cuscino e sembrava che nevicasse..una pioggia di penne. Al mattino svegliandosi all’improvviso ho sentito il peso della sua mano scudo sul fianco mio..ha urlato..” fermati Isotta..dove sono le guardie… fermati Guercio che ti scaravento giù nel ponte levatoio. “..sì perchè mio marito..insomma Sigi…sua moglie…lui non sopportava il Duca di Urbino che ogni tanto gli arraffava un Castello …ogni volta che uscivamo…dovevo tenergli pronto un pugnale…”questo è per il Duca”..era buono forte e gentile se voleva…il suo debole le belle donne. Doveva combattere e lo ha fatto fino all’ultimo respiro…quando ha smesso di combattere si è fatto prendere la mano dalle speziali salamelerie di Ferrara..un tranello per appesantirlo …ma Sigi è stato un grande e avrebbe meritato una fine migliore, un combattente, un amore di uomo tra amori di donne…questo castello la sua tomba…il suo regalo più bello una tomba per me…non so se l’avesse fatto per spaventarmi…o me l’avesse data per stargli vicino sempre…ogni tanto di notte alzava gli occhi verso le stelle e allargando le braccia…Padre io vado a combattere..a Isotta pensaci tu…io sono tornata qui …adesso il Castello che stanno rinnovando mi sembra di rivederlo…Sigi.. Malatesta..è proprio bella Rimini. Fiorello Paci