Custodi di Montecieco nella casa parrocchiale delle vacanze per i ragazzi di San Nicolò e vostro rifugio salutare per un pò di quiete nel periodo estivo scalfita dai campi da tennis vicini al vostro nido.Il ricordo vive e non muore come riflesso dell’anima e le cose belle rimangono incise sul cuore: insieme eravate l’immagine della famiglia che aveva trovato la serenità ascoltando il serale di “Radio Amico Libro”, mia radio voce e del mio lavoro.Ricordo benissimo il vostro primo acquisto, l’Enciclopedia della casa, i premi nobel e le vostre richieste di dediche,canzoni anni 70. La dolcezza vostra caratteristica che riuscivate a trasformare in deliziose torte della tua terra bergamasca, cara Rita: non avrei certo immaginato di dover scrivere queste due parole di saluto. Lo faccio volentieri di fronte al tuo corpo che sta riposando ma tu sei ancora con noi e ci sorridi dal Regno di Dio, in mezzo a noi. Quel Cielo in una stanza,di Gino Paoli,che mi avete richiesto tante volte,adesso sento voi due la nostra musica, il nostro cielo: invisibili vicini a noi. Il tuo Attilio mi aveva avvicinato a Don Benzi, a Luce Accesa,ultima spiaggia del bisogno,ho dovuto sostituirti per l’impegno di Montecieco, che ti ha visto custode,ortolano,idraulico fabbro e muratore. Una bella famiglia al servizio di spazi importantissimi per gli altri,illuminati dal sorriso di Cristo Salvatore: due iniziative che onorano la Chiesa riminese.Una comunità attenta alla sofferenza,caratteristica anche per la gente di mare. Rimini apre il cuore al bisogno: un città curiosa. Prima di Rimini il mio lavoro mi aveva trattenuto a Roma Torino Milano, nell’arco alpino: mi piacevano per la loro storicità dal risorgimento al Piave, ma Cristo l’ho scoperto, a Rimini, in questa città, che mi piace definire, una comunità che ha tanto bisogno di Dio,amata da Dio. Rita Attilio,pregate l’Altissimo che ci faccia essere più buoni, più dolci come eravate, come siete voi. Anime belle,un abbraccio da tutti noi, da Luce accesa A Montecieco.
Fiorello.