LO STESSO CALDO DI OGGI 53 anni fa:un giorno di Settembre 62. Arrivato a Rimini precedentemente da Milano stavo ancora impostando il lavoro adattando tempi e criteri di contatto per la clientela adatti e compatibili per un economia nuova in una sede da dirigere e organizzare. Da subito mi sono ritrovato un mercato difficile totalmente nuovo rispetto alle altre sedi dell’inizio a Roma Torino Milano, tre scuole diverse,rispetto a Rimini ottenendo sempre ottimi risultati costantemente in bilico tra commerciale e giornalismo per la scelta definitiva. Scelto il Commerciale per problemi di vertigini, la direzione mi aveva affidato subito l’Agenzia di Rimini. Arrivato il 10 Maggio scoprii una Rimini assediata dal Turismo, assorbita totalmente da questa risorsa da non lasciare spazi ad altre attività che non avessero una relazione con il turismo. Veniva data la stessa considerazione all’aspetto culturale identica a quella che oggi viene riservata al bisogno di Dio: il senso di una presenza inutile.Il turismo come una piovra entrata anche nella mentalità di tutti, professionisti compresi. Sempre stati gli utenti privilegiati per tradizione della casa editrice entrata in città da Via Soardi. Ebbi anche un bel contributo per il mio lavoro con la graditissima visita di un cantante eccezionale,sia per la sua capacità di promuoversi e di procedere nel campo minato dello spettacolo che per la sua originalità creativa.. Fece molto scalpore. Ricordo di aver trovato tanta cordialità nella gente di Romagna ma dopo le mie visite la sola risposta ” l’aspetto a Settembre” Successivamente un gran successo nel mio lavoro condotto fino all’82. All’inizio, come per questo giornale, avrei potuto scoraggiarmi se non fossi stato temprato dai cinque anni precedenti tra Roma Torino Milano. Impegnato nella formazione personale,vendite e organizzazione a disposizione della Direzione commerciale.Avevo scoperto una formula vincente associando giornalismo con le interviste ai big per una rivista dei giovani al commerciale. Con l’incarico di Rimini, in attesa di Settembre, andavo in giro fissando l’attenzione dove incontrassi uno spiraglio metropolitano per avviare un contatto. Nei pochi mesi iniziali avevo svolto un buon lavoro. Curioso l’incontro con la prima realtà con il gas di città. Trovandomi tra prati e orti lato Riccione zona Lagomaggio mi ha fa incuriosito l’odore acre di carbone che mi riportava al rione del Gas di Milano dove potei fare un lavoro eccezionale.Appurato che si trattava proprio dell’azienda Gas mi fu consigliato di ritornare nel pomeriggio per trovare il responsabile.Infatti verso le 15 potei entrare nell’ufficio “dipinto di nero ” dal fumo e scoprire tre persone felici. Un signore sulla sessantina Presidente e Direttore, un’impiegata sui 37 con lenti spesse e un bollettario un geometra o ragioniere simpaticissimo sulla trentina,consulente della società del Gas nata qualche ora prima per staccarsi dalla società madre di Forlì o Cesena. Temevano solo di esser cacciati dal Comune per l’inquinamento. “Abbiamo rischiato di finire male se non avessimo costituito una piccola Società. Il presidente con i baffi e l’impiegata davano l’idea di spazzacamini: fece l’abbonamento alla LEX e il giovane consulente acquistò un edizione numerata su quadri di Picasso abbastanza costosa.Due personaggi della rimini della riscossa del dopo guerra.Tre bandiere al vento della monumentale SGR che sta dando lavoro a centinaia di persone e come giornalista mi piacerebbe che l’attuale Consiglio di Amministrazione del SGR non dimenticasse il trio del Lagomaggio. Le cose belle ci sono basta cercarle come sta facendo IL VELIERO.