Da quando il lavoro mi ha preso per mano accompagnandomi a Rimini nel lontano 1962 10 Maggio: ricordo la caccia al turista da parte di un gruppo di entusiasti presentatori del proprio Albergo, Pensione, con veduta sul mare a prezzi speciali. Gli ultimi due anni li avevo trascorsi a Milano con vista piazza Duomo, la bella Milano da bere.Non pagavo molto con la differenza che con quanto spendevo a Milano avremmo potuto star bene e insieme tutti e cinque: infatti dopo 10 giorni eravamo tutti insieme felici per quella bella e lunga vacanza. Non riuscivo a capire come potessero sostenere le spese, mano d’opera , servizi con 1200 lire al giorno riuscendo a fine stagione alzarsi di un piano: il vero miracolo di Rimini,arricchirsi con un salvadanaio risparmiando lavorando da arrivare alla sera sfiniti, stremati, felici. l’Italia della ripartenza dopo la guerra: Rimini capitale del turismo europeo.Un bel punto di riferimento di tutto il mondo operaio:la città vacanza con i quattro salti in Albergo dopo cena, la gente felice e serena. Un bel periodo con il treno pulman delle vacanze fino all’ingresso in campo di autentici mezzi su gomma riferimento del turismo riminese: nel momento risolutivo per l’arrivo di una nuova visione della vacanza con nuove spiagge e un nuovo mercato il bravissimo e geniale operatore è rimasto solo.A questo mi fermo per il taglio arbitrario di mezzo articolo con una virgola. Una colica renale proprio di quel periodo mi aveva permesso di conoscere il pronto soccorso del vecchio Ospedale nel centro di Rimini: un medico una suora per il pronto soccorso. Non era arrivato ancora l’alcol, la droga peperoncino sale e pepe, la gente lavorava pensava alla casa e al motorino. Le strade erano ancora strade per bici e bambini: non erano anelli da corsa.Il sogno la casa: le prime ambizioni tre giorni sulla neve. E’ apparsa la febbre del sabato sera: scomparsa la suora del pronto soccorso. Il medico dallo sportellino è diventato primario: una sera ho soccorso a Miramare due ragazzi sbalzati dalla moto: la più malconcia la ragazza. “Me la salvi: abbassati sedile, con un volontario abbiamo incrociato l’ambulanza.Dopo nove minuti eravamo al pronto soccorso del vecchio Ospedale: si è salvata.Al pronto soccorso stranieri ubriachi, incidenti: il “progresso” aveva quintuplicato gli interventi, la sofferenza.Ho avuto modo di aspettare al pronto soccorso del Nuovo Ospedale: per nne”on avere critiche occorrerebbe costruire una seconda città. Ieri ho atteso il mio turno e mi sembrava di stare in una multisale cinematografiche:non è un bel film. Non è solo Rimini: l’Italia che soffre,l’Europa che sta male,l’Italia che accoglie. Qualcosa non va: dobbiamo chiedercelo se è il caso di insistere o di vedere per stare un pò meglio cosa dobbiamo fare. Non è sostenibile un Ospedale pronto soccorso: in sette ore ho risolto “un occlusione”. Dai tre litri di acqua ero passato ai due litri e mezzo: con il medico di base avevo iniziato da una settimana una terapia dall’alto con il macro gol in contrasto con quella dal basso del pronto soccorso. Se avessi avuto una maggior attenzione idrica, con l’inizio del caldo avrei potuto evitare il pronto soccorso:ho evitato con il macro gol un ricovero urgente in Chirurgia.Spesso dipende da noi da star meglio tutti. La salute è dono ma verso il tramonto diventa conquista: pregare fa bene. Fiorello Paci