Un esperienza commovente la celebrazione eucaristica del Giovedì Santo,la memoria del Signore, per la gioia di averla seguita nella Cattedrale di Sant’Agostino di Rimini a due passi del mio lavoro. Una serata particolarissima nel giorno dell’istituzione del sacerdozio,con la sua missione più importante: la consacrazione eucaristica,la presenza di Gesù sula terra attraverso il sacerdote.Una lezione del Cristo per i suoi discepoli con la lavanda dei piedi. Il Salvatore perfettamente consapevole di cosa l’aspettasse qualche ora dopo ha lasciato un eredità ai suoi: ” deposte le sue vesti,presa una brocca d’acqua e un asciugamano ha pulito i piedi agli Apostoli, spiegandone il motivo.” ” voi dite che sono il Maestro, che sono il Signore, ed è vero, ma se lo faccio io dovete farlo anche voi.” Il gesto di Gesù apre un capitolo sulla missione sacerdotale, un ordine di servizio: voi dovete farlo. Non è un consiglio di cui si può tener conto o meno:è un comando del Signore,punto fondamentale del pacchetto dell’eredità lasciata ai suoi sacerdoti. Un comando che va ad integrarsi con l’Ordine sacerdotale secondo il Re Melchidesek: un re sconosciuto,senza dati anagrafici per far risaltare la sua discendenza. Un povero Re, un grande re se Dio lo ha scelto a modello e guida dei sacerdoti.Grandi come trasmettitori di Cristo Gesù ma piccolissimi come Gesù quando ha insegnato l’etica e il grande valore di servizio. Non esiste un vocabolo così manomesso e mutilato come servizio: è solo una parola dopo che se ne è appropriata la politica. Va attentamente considerata anche negli ambienti religiosi. lo ha fatto capire il parroco della Cattedrale, don Vittorio chiedendo scusa ai parrocchiani quando ha detto: “può capitare di sbagliare e vi chiediamo, vi chiedo scusa e vi ringrazio per essere venuti a Messa. Non sono parole o una bella predica: è il nuovo cammino di una Chiesa che si sta liberando di zavorra inutile, di una Chiesa aperta a chi la cerca. E’ stato esplicito con un cenno all’umanità di Gesù,al suo senso dell’amore e dell’amicizia ricordando l’episodio del profumo versato ai suoi piedi dalla sorella di Lazzaro. Un amore gratuito, un amore dimostrato dal Cristo fino al sacrificio della propria vita. Il coro ha fato la sua parte dall’introduzione con l’invocazione dello Spirito Santo…”..discendi su di noi discendi su di me “. Bisogna avere una pietra al posto del cuore per non commuoversi con i bambini quando hanno deposto il loro fiore a Gesù, deposto ma non prigioniero: splendeva nel volto in ciascuno di noi. Domani Venerdì santo…la sua morte: la nostra Vita.Un esperienza meravigliosa: grazie allo spirito Santo per questi scarabocchi. Grazie alla persona che ha condiviso con me la gioia di Cristo Gesù. In alto i cuori: Cristo ci ama. Tutti. Fiorello Paci