E’ stata una domenica speciale il pomeriggio di ieri, trascorso in mezzo ai ballerini del “Parco Marecchia”, Associazione fondata nel 1994 da Adelmo Barbiani,un dipendente della Banca Nazionale del’Agricoltura. Per un attimo ho avuto la sensazione di essere un Don Oreste Benzi delle discoteche, amato dai ragazzi storditi dalla musica, dall’alcol o elettrizzati da qualche sniffata di troppo: le discoteche, considerate troppo in fretta isole pericolosissime scacciapensieri dei ragazzi, rovina famiglie.Sicuramente prima conquista e campo base del consumismo senza una presenza di un pizzico di gioia cristiana.Della discoteca mi colpiva la spensieratezza dei vent’anni: del centro sociale mi hanno sorpreso gli occhi dei ballerini verso quel mondo delle balere, alla ricerca dei passi perduti per catturare un sospiro, una carezza e la segreta speranza di poterli ritrovare tra la pieghe e le rughe tracciate dal tempo. La sensazione di trovarsi tra gente che sta inseguendo qualcosa che sta scappando via: un rincorrere tracce con la certezza di vivere per evitare l’accerchiamento della solitudine o di finire nella depressione. Aspetto positivo del centro la socializzazione: senza dubbio quello negativo la presenza dell’illusorio più rischioso della droga per il logorio del cuore e della mente. Assente, dimenticato o sconosciuto l’idea di un pensiero cristiano tra queste care persone , un seme di gioia piena: non ci sono responsabilità per questa carenza.Un don Benzi: entrando non mi ha stupito la musica. Ho ancora nel cuore quel festival di san Remo 1970, quella finale del Cantagiro di Valdagno 1971. Mi son sentito invece per una frazione di secondo Don Oreste. Per un altra frazione un extraterrestre in un mondo sconosciuto, quando ho smarrito lo sguardo di chi mi aveva invitato. La sorpresa bella notare un amico alla guida del centro, un collaboratore intelligente nel mio lavoro degli anni 70. Ho capito di trovarmi nel posto giusto scoprendo la capacità più importante di questi centri : spezzare la catena dell’isolamento. Ho scoperto che i centri in Rimini sono 12 di cui 11 dello stesso gruppo: l’Ancescao con direzione a Bologna. Circa 8000 soci solo nel comune di Rimini: 12000 circa gli associati della provincia. Non è cosa poca: una bella realtà demografica. Meriterebbe una maggior attenzione da parte dei media, della spiritualità. Personalmente mi trovo dalla parte dei giovani per il mio passato di educatore e per la mia tribù: come giornalista ritrovare Ugo Leoni responsabile del Centro, di cui conoscevo i vari passaggi del suo lavoro, essendo stato un ottimo collaboratore nella Utet, di ero stato responsabile dal 62, mi ha incoraggiato ad approfondire l’interesse e la conoscenza di queste opportunità. L’importante che non diventino rifugi o ricoveri o dei ponti di sospiri: la gioia del cuore deve trovare i propri spazi da non perdere l’allegria della mente e la speranza di vivere sempre : oggi e Domani. Il lunedì sera scuola di danza per principianti…potrei esserci se ci sarà una principiante…ha consigliato la Rosa. Fiorello Paci