padre GRAZIANO condannato a 27 anni di carcere per i delitto …della sig.ra Piscaglia…Ca Raffaello

Notizia di coda del telegiornale di Rai Uno delle ore 20… 24 ottobre ricorrenza di Don Guanella, una data che richiama Maria Ausiliatrice. Una condanna ad un pastore infedele e un richiamo ad una Curia troppo distante dai veri interessi dei montanari: tante piccole comunità divise e separate per usi e costumi,tradizioni. Non è facile seguire, curare 7 parrocchie con un solo sacerdote come in questo momento. Ai tempi del delitto erano tre sacerdoti di colore ad occuparsi di tutte le parrocchie di Badia Tedalda: padre Graziano è stato anche mio parroco nel periodo estivo per la mia permanenza a Pratieghi. Cercai di avvicinarlo qualche mese dopo il suo arrivo: un sabato nella chiesa  parrocchiale di Caprile. Un tempio accogliente di fianco ad una cascatella del Marecchia : eravamo tre o quattro persone sulle prime panche  e chiesi di parlargli prima della Messa.”..lei è il giornalista di Rimini..?  “..sono un suo parrocchiano di Pratieghi” Ci vediamo dopo. L’ho seguito immaginando di trovarlo ma era già sparito: pianeta e camice abbandonati per terra. Esco dalla porta della Sacrestia aspettandolo vicino alla sua macchina: non voleva parlare. Arrivato dopo una mezz’ora uscendo da una villetta con una famiglia di colore all’interno ho avvertito la sua paura di rispondere: non mi è piaciuto.Una domenica pomeriggio  fu invitato a prendere un caffè nel circolo di Pratieghi: il mese successivo all’incontro di Caprile. E’ stato l’anno successivo,il 26 di Luglio del 2014 che l’ho aspettato in sacrestia proponendogli una conversazione con un tema che mi sta a cuore: “l’inesistenza della morte” partendo dal racconto di un mio amico religioso scomparso  nel 1994. “interessante” mi rispose ” ma aspettiamo cosa dirà la Madonna del 15 Agosto, la sua festa.” Non riuscivo a capirne il significato: da quel sabato sono arrivati sempre gli altri confratelli. Di quel sabato ricordo il suo atteggiamento: a fine cerimonia si è portato in fondo alla chiesa fissando uno per uno i fedeli che uscivano. Già dai primi giorni del loro arrivo cominciavano a circolare delle voci da sospettare una pastorale poco corretta proprio nella loro residenza di Ca Raffaello.E’ chiaro che ci siano delle responsabilità da chiarire: probabilmente non ci sarebbe stato un delitto. Fortunatamente Badia Tedalda  si è ripresa il suo ruolo: sarebbe l’ideale come curia Vescovile appenninica. Un opportunità unica per arrivare a soluzioni per un risveglio di tutto l’Appennino sotto ogni aspetto socio politico compreso: Papa Francesco potrebbe realizzarla. Speriamo. Una condanna salvezza dei monti.                                     Fiorello Paci

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