Notizia di coda del telegiornale di Rai Uno delle ore 20… 24 ottobre ricorrenza di Don Guanella, una data che richiama Maria Ausiliatrice. Una condanna ad un pastore infedele e un richiamo ad una Curia troppo distante dai veri interessi dei montanari: tante piccole comunità divise e separate per usi e costumi,tradizioni. Non è facile seguire, curare 7 parrocchie con un solo sacerdote come in questo momento. Ai tempi del delitto erano tre sacerdoti di colore ad occuparsi di tutte le parrocchie di Badia Tedalda: padre Graziano è stato anche mio parroco nel periodo estivo per la mia permanenza a Pratieghi. Cercai di avvicinarlo qualche mese dopo il suo arrivo: un sabato nella chiesa parrocchiale di Caprile. Un tempio accogliente di fianco ad una cascatella del Marecchia : eravamo tre o quattro persone sulle prime panche e chiesi di parlargli prima della Messa.”..lei è il giornalista di Rimini..? “..sono un suo parrocchiano di Pratieghi” Ci vediamo dopo. L’ho seguito immaginando di trovarlo ma era già sparito: pianeta e camice abbandonati per terra. Esco dalla porta della Sacrestia aspettandolo vicino alla sua macchina: non voleva parlare. Arrivato dopo una mezz’ora uscendo da una villetta con una famiglia di colore all’interno ho avvertito la sua paura di rispondere: non mi è piaciuto.Una domenica pomeriggio fu invitato a prendere un caffè nel circolo di Pratieghi: il mese successivo all’incontro di Caprile. E’ stato l’anno successivo,il 26 di Luglio del 2014 che l’ho aspettato in sacrestia proponendogli una conversazione con un tema che mi sta a cuore: “l’inesistenza della morte” partendo dal racconto di un mio amico religioso scomparso nel 1994. “interessante” mi rispose ” ma aspettiamo cosa dirà la Madonna del 15 Agosto, la sua festa.” Non riuscivo a capirne il significato: da quel sabato sono arrivati sempre gli altri confratelli. Di quel sabato ricordo il suo atteggiamento: a fine cerimonia si è portato in fondo alla chiesa fissando uno per uno i fedeli che uscivano. Già dai primi giorni del loro arrivo cominciavano a circolare delle voci da sospettare una pastorale poco corretta proprio nella loro residenza di Ca Raffaello.E’ chiaro che ci siano delle responsabilità da chiarire: probabilmente non ci sarebbe stato un delitto. Fortunatamente Badia Tedalda si è ripresa il suo ruolo: sarebbe l’ideale come curia Vescovile appenninica. Un opportunità unica per arrivare a soluzioni per un risveglio di tutto l’Appennino sotto ogni aspetto socio politico compreso: Papa Francesco potrebbe realizzarla. Speriamo. Una condanna salvezza dei monti. Fiorello Paci