…se smarriamo la bellezza della persona umana che ci fa conoscere i nostri limiti, di perdere la capacità per sviluppare i doni ricevuti dal creatore o la la determinazione e la consapevolezza di saperci donare o con il desiderio di costruire, ricevere, promuovere caratteristiche necessarie per creare serenità.Altrettanto indispensabili per aprire una vera vita, spalancarsi alla luce al giorno, doni importanti che danno la voglia di vivere. Se poi ci accorgessimo di amare la vita solo frugando nei cassetti rattristandoci anzi che rallegrarci dobbiamo capire di che qualcosa ci manca e saremmo ancora felici per quele pagine ingiallite,l’amato diario segreto della nostra storia. Potremmo anche rattristarci ed è normale che lo sia confrontandoci con il mondo che stiamo vivendo dominato dall’ansia,dal timore, dalla paura perfino di uno spiraglio di un raggio di luce di calore: concreti se ci scoprissimo rassegnati. Impotenti ma non avremmo perduto o non staremmo perdendo la nostra libertà che rimane il valore più sacro che la persona possa sognare, senza dubbio il dono più bello ricevuto da Dio. E’ il mondo che va con l’odierna realtà che si basa sulle barriere, un nuovo modo di pensare e di vivere che costringe a sbarrare, serrare le file da spingerci a rinchiudersi nel proprio guscio con il timore di essere, di esistere: ci consideriamo rami secchi di un albero distrutto con le nostre mani e il contributo della tecnologia.Da alberi fiorenti della Sapienza di Dio ad antenne del nuovo schema di vita iniziando dal buon giorno di un computer alla lista della spesa: un elenco di prodotti non del nostro bisogno trasformatosi necessario, stabilito e voluto dal gran sistema che gestisce il nostro cammino.Potrebbe per i più risultare anche comodo e se ne fossimo disgraziatamente certi saremmo saremmo schiavi e servi del sistema.Un esperienza personale che sto raccontando non come utente del sistema, che debbo correggere con urgenza, ma come cronista della strada.Conosco una persona che resiste e va controcorrente come una volta: più che amici. Infatti cosa ce viene dal gossipe e sapere tutto di Obama o del nuovo presidente americano o sapere cosa fa il Papa o Mattarella: conosciamo come vivono, ma non sappiamo cosa fa il nostro parroco o cosa fa il Prefetto; ignoriamo come sta il vicino di casa o l’inquilino del piano superiore: saremmo proprio messi male se poi ritenessimo di avere il mondo in casa, nel nostro smartfone e ci accorgiamo per contro di non ricordarci neppure i numeri telefonici dei nostri figli o di non ricordare il giorno della settimana. A cosa serve la tecnologia…? a spiarci ?…a rinvangare terra sparita che non produce..a ripescare acqua passata evaporata…meglio perderla…se aiuta a vivere ad amarci l’ un l’altro teniamocela stretta ..ma se divide se riesce a separarci…correggiamola…teniamoci care le cose belle ..le persone che hanno dimostrato di volerci bene… che sanno resistere…contente di volerci liberi come il sole…come nuvole a briglie sciolte…l’anno è volato…la vita è un aquilone…lasciamola volare…Te Deum laudamus…senza lo smart..l’essenziale della tecnologia apprendere se siamo vivi…se siamo sereni…buon anno dal direttore di questo serenello guscio di noce IL VELIERO Fiorello paci