La risposta americana al voto, una fiducia cieca nell’uomo,la voglia matta ad un ritorno di ricchezza, brani passati di storia europea e un insulto alla saggezza biblica.Un salmo ammonendo riconosce e avverte che è follia confidare solo nell’uomo. Ma non si può non tener conto del voto del popolo americano, osservando il suo spirito democratico,la sua capacità di ritrovarsi in caso di bisogno,quel desiderio di premiare il merito e un modo di credere legato soprattutto al benessere ad ogni costo.In questo caso tuttavia ha dato uno strappo alle tradizioni facendo vedere di essere fuoco senza farlo capire ad ogni osservatore politico. Ha colpito in contropiede sollevando un pianto generale come se tutti avessero votato per Illary: ho avuto la sensazione che il neo Presidente colpisse nei punti che avessero fatto maggiormente presa sugli elettori, per attirarsi le simpatie degli indecisi quando ha ringraziato a nome della sua “famiglia”. Questo voto è lo specchio di un mondo scontento,in cerca di orizzonti che non riesce scorgere affidandosi a chi riesce a farglieli quasi toccare mettendo in primo piano,la sicurezza, l’economia, il mercato,abbattendo il nemico. Una guerra tra poveri se è l’economia che ha smosso la voglia di cambiare:il povero sud contro il ricco nord in via di impoverimento. In un momento così difficile da interpretare tutti gridano vittoria da un miliardo di giornali, le pagine del Web. In questo disagio che ha diviso il mondo in gruppi con la certezza di essere un popolo rischiamo di trasformarci in tanti greggi al servizio del consumo, l’ultima beffa, per il consumo e i consumatori. Dove l’economia scompare finisce il consumo, il falso benessere. Qui, da questa lezione che arriva dall’America, dobbiamo entrare in un lungo periodo di silenzio, utilissimo per rimettere Dio nel cuore dell’uomo,per convincerci che con le nostre parole abbiamo soffocato l’Economia uscendo dal vero motore del lavoro, il sudore. E’ lì che dobbiamo rientrare per salvarci dalle fame riavvicinandoci ad una terra avvelenata dai concimi e dall’abbandono. Il silenzio potrà servirci a scoprire tutta la neo problematica nell’alimentazione e la cosa ancora più importante: la pace. Nella pace e nel profumo della terra questo bisogno di nuovo: bisogno di antico. Fiorello Paci