L’invito di una giornalista Romagnola ad IGOR…arrendersi per entrare nella storia

Di Paola Tassinari

E’ un po’ di tempo che non scrivo su questo web-giornale e devo dire che ne ho avvertito la mancanza. Il Direttore Fiorello Paci, mi ha contattato e mi ha chiesto di scrivere un articolo, sono sicura che farà un salto sulla sedia per il tema che tratterò. Ho un campanello che mi frulla in testa, che mi tormenta e mi chiede… perchè certe persone che hanno intelligenza, attitudine e creatività, buttano questi talenti e si dedicano al male? Non so capacitarmi, penso al criminale chiamato Igor il russo, che dovrebbe stare nascosto come un animale in qualche antro della terra di Romagna. E’ innegabile che ha delle capacità di sopravvivenza e di acume, oserei dire perfino genialità. Non si spiegherebbe altrimenti lo spiegamento di forze dell’Ordine, che non sono certo quelle delle stupide barzellette, ma sono preparate ed efficienti e sanno fare il loro mestiere, che non sono riusciti ad acchiapparlo. Come non pensare alla parabola dei talenti? “La parabola dei talenti  ha un significato chiaro: l’uomo della parabola rappresenta Gesù, i servitori siamo noi e i talenti sono il patrimonio che il Signore affida a noi,  la sua Parola, l’Eucaristia, la fede nel Padre celeste, il suo perdono, tante cose, i suoi beni più preziosi…tra cui anche le nostre attitudini. Racconta di un uomo che, prima di partire per un viaggio, convoca i servitori e affida loro il suo patrimonio in talenti, monete antiche di grandissimo valore. Quel padrone affida al primo servitore cinque talenti, al secondo due, al terzo uno. Durante l’assenza del padrone, i tre servitori devono far fruttare questo patrimonio. Il primo e il secondo servitore raddoppiano ciascuno il capitale di partenza; il terzo, invece, per paura di perdere tutto, seppellisce il talento ricevuto in una buca. Al ritorno del padrone, i primi due ricevono la lode e la ricompensa, mentre il terzo, che restituisce soltanto la moneta ricevuta, viene rimproverato e punito”.E tu Igor il russo non solo non hai messo a frutto i tuoi talenti, ma li hai usati per rubare, uccidere e sprofondare nella crudeltà del Flegetonte di dantesca memoria, un fiume di sangue di persone che hai ucciso, tu non lo potevi fare perchè non sei in grado di poter riparare il male assoluto di chi uccide l’altro. Come farai ora a farti perdonare lo scialacquo dei tuoi talenti, perchè, perchè, non hai messo a frutto la tua astuzia, perchè non hai usato la tua voglia di combattere, battendoti per il Bene? Perchè se avevi la capacità del guerriero non l’hai rivolta contro chi soverchia e sfrutta il debole? Se è possibile perdonare chi fa il male perchè è insensato e stupido, che ci vuoi fare i talenti non li aveva… ma tu Igor il russo sei imperdonabile, neppure Dio ti potrà perdonare, assieme a  quei, purtroppo tanti, che usano l’intelligenza,che non è mai completamente loro, ma è anche un talento divino per uccidere e fare del male ingiustificato. Certo è solo il mio pensiero, ma ci credo talmente tanto, al talento come dono di Dio, che i miei talenti, perdonatemi la presunzione, che sono  la scrittura e la pittura, tutti i proventi, tanti o pochi, che potranno arrivare, andranno a opere di Bene, ora mi  posso permettere questa gioia del donare, in quanto ho un’entrata mensile che mi permette di vivere dignitosamente e questo mi basta, perchè troppo oro, spesso, invece di dare saggezza…acceca.

 

Il Direttore di un  giornale che ha paura di pubblicare l’articolo di un collaboratore perde il diritto di capocordata… Sono contento invece di aver pubblicato questo articolo di Paola Tassinari che stimo, è una scelta che ho fatto come uomo, come giornalista, come papà, come un nonno coraggioso di un bimbo che domenica prossima avrà il primo incontro con Cristo Gesù, la Prima Comunione. Se Igor il Russo avesse modo di leggere l’articolo, avrebbe una sola via d’uscita per entrare nella storia, arrendersi. Sarebbe una conferma del suo ruolo di bandito scaltro ed intelligente.

Fiorello Paci

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