L’IMMORTALITA’ NON E’ L’ETERNITA’

NIKE-DI-SAMOTRACIA

di   PAOLA TASSINARI                                                                    La Nike, di Samotracia è una statua in marmo risalente al II secolo a.C, in marmo, oggi si trova al Louvre. Rappresenta Atena Nike, “Atena porta vittoria”. E’ di una bellezza incredibile anche se manca della testa e di un braccio. La figura appare mentre posa con leggerezza un piede sulla nave. La veste sottilissima, trasparente, sensualizza l’ombelico, rende palpitante il bel corpo. Il suo autore ha esasperato tutto ciò che può suggerire il movimento e la velocità, la figura appare protesa in avanti, mossa dal vento impetuoso delle sue ali, pare di vederle battere furiosamente per volare. Siamo nell’Ellenismo, si abbandona il concetto di eternità, ci si incammina verso la mortalità. La Nike è la rappresentazione della vittoria, del trionfo, dell’immortalità. Ma l’immortalità non è l’eternità, l’immortalità data dal gesto eroico, ha in sé il concetto di morte… sic transit gloria mundi… come passa veloce la gloria nel mondo. La Nike, oltre alla vittoria, esprime il concetto di velocità, del cogli l’attimo, della precarietà, concetto legato al passare del tempo. Ben diverso il significato di eternità, dove il tempo non ha importanza. Questo articolo mi è venuto in mente, mentre stavo ricercando sulla vita e le opere di un Papa. Papa Gregorio XVI, (Belluno, 18 settembre 1765 – Roma, 1º giugno 1846),  apparteneva alla Congregazione Camaldolese dell’Ordine di San Benedetto. Nel dipinto ad olio, che appare su Wikipedia, mostra un volto pacato e sereno dagli occhi pii come un bove. Papa Gregorio era contro la velocità, contro le riforme, era per la Tradizione. Gregorio XVI si oppose alla costruzione della ferrovia ed essendo un fine scrittore di lettere, dedicò alla ferrovia dei versi in cui paragonava il treno all’inferno… Chemin de fer, chemin d’enfer  ( La strada di ferro, la strada per l’inferno). Gregorio XVI, era  contro le riforme, ma affrontò  con convinzione il tema della schiavitù, che al tempo, era ancora in vigore nella moderna e veloce America del Nord, condannandola come  “delitto”.   Certo non possiamo fermare il progresso, ma possiamo scegliere come vivere. Se immergerci nel logorio della vita moderna, correndo qua e là, facendo mille cose con la speranza, erronea, di vivere più intensamente, cercando di battere la velocità del tempo. Oppure prendere le cose con più calma, facendo quello che ci va di fare, senza l’ansia del tempo, facendo finta di avere tempo in quantità. Se non lo sapete è solo questione di abitudine…andando più lentamente anche il tempo va più lento. Ci si può almeno provare.

 

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