Scriverne la frattura non è assolutamente facile se la rottura è fresca, ma potrebbe essere questa una lezione per evitarla a chi si trovasse in situazioni analoghe,una conferma che il giornalismo potrebbe e sarebbe veramente utile, di aiuto per quanti si trovassero in difficoltà superabili con la forza del vero amore, piattaforma e architrave dell’amicizia e riuscissero ad uscire dalle secche dell’egoismo.Mi auguro di riuscirci in omaggio alla coerenza di questo giornale, la ricerca del buono e del bello: premetto però di riconoscere il mio fallimento di cristiano e di rinunciare quindi alla lettura della Parola di Dio durante la celebrazione eucaristica,una mia necessità quotidiana la partecipazione alla mensa di Cristo. Non si può giocare con il Signore che ha dato la vita per insegnarci cosa significhi amare donarsi. Ammetto anche il periodo delicatissimo e decisivo che sto attraversando per aprire dei varchi nel mondo del lavoro giovanile: sono teso e ho tanto bisogno di assoluta serenità per valutare ogni aspetto di questa decisione, il ritorno in campo, dopo anni di assenza in un settore con maglie strettissime per avviare un attività capace di aprire speranza e gioia di vivere a chi non riesce a superare lo sbarramento per il diritto al lavoro. L’amicizia di una persona cara mi ha dato la forza,l’energia, l’entusiasmo per questo ritorno in un campo invaso, ma non intasato per il progetto che sto cullando da tempo. Anche alcune amicizie su internet danno quel minimo per tenere accesa la fiaccola, ma è dall’incontro, dal dialogo, dalla gioia di ascolto,del ritrovarsi in una tavola,dallo scambiarsi i pareri, dalla condivisione di un passato con un parallelismo inaspettato di episodi comuni nella gioia o nel dolore che sprigionano la dinamica il valore dell’amicizia, l’ispirazione per il domani. Il domani è orizzonte, dinamica. Il passato è ricordo è statica, per stare in piedi, ma non produce: mi da fastidio ricordarlo, ma non si può non far conoscere a chi ti crede, a chi ti ispira.Dobbiamo conoscerci per avviare un cammino,l’amicizia è un cammino tra spini e imprevisti se non ci si conosce. In fatti mi sono trovato tra gli spini per un amicizia, un pò stretta per il mio modo di camminare tra gioia e ottimismo…vedere l’ispirazione…dove in questo momento, non ne avevo assolutamente bisogno. Da uomo libero lascio liberi gli amici di sciegliersi le amicizie che vogliono…e se mi accorgo che hanno stretto amicizia con il Giudice fallimentare o con l’arrotino dei coltelli dell’Isis o con i becchini o gli arredatori delle cittadelle silenziose di Dio io mi metto in disparte…fai pure, ma in questo momento particolarissimo ho solo bisogno di gioia…fammi arrivare al traguardo. Capisco che la superstizione è solo meschino pensarla…cristianamente una contradizione con la fede…che crea speranza…a 85 anni..non voglio pensare alle valige…voglio pensare ai giovani…poi si vedrà…non ho spezzato un amicizia…non son capace di farlo..una pausa me la voglio prendere…nonostante alcune presenze eloquenti su questa amicizia…da stasera voglio solo la buona notte di Davide..e il saluto quotidiano di chi mi crede …il senza paura.
CARO FIORELLO NON TI RAMMARICARE,NON ESSERE TRISTE,L’AMICIZIA SE E’ VERA NON FINISCE,COME IN OGNI RAPPORTO CI POSSONO ESSERE MOMENTI DIFFICILI PER VARI MOTIVI, L’IMPORTANTE E’ CHIARIRE QUELLO CHE E’ CAUSA DI PROBLEMI E POI E’ BELLO ANCHE FARE “LA PACE” COME SI DICEVA DA BAMBINI,SONO SICURA CHE LE PERSONE CHE TU CONOSCI TI VOGLIONO BENE,PERCHE’ LA TUA GENIALITA’ VA CAPITA ED E’ FRUTTO DI UN CARATTERE DECISO MA C’E’ ANCHE TANTO DEL BELLO E DEL BUONO IN TE……TU SEI L’ESPRESSIONE VIVA DEL TUO GIORNALE……….CIAO FIORELLO A PRESTO…..