IL PADRONE E’ DIO, L’UOMO IL NEMICO. INVISIBILE il Creatore della sorgente che ha sempre donato a piene mani e gratuitamente, i distributori visibilissimi e interessati a custodire un bene fondamentale per il nostro organismo e per ogni organismo che vive.Tutto è acqua. L’acqua è vivere:non se ne può fare a meno.La storia dell’uomo un lungo viaggio inizia lungo i corsi dei fiumi, con le prime costruzioni delle pala fitte fino ai giorni nostri. Pagine di cronaca che stanno entrando nella storia per mettere in risalto disastri terremoto per i bilanci, danni prevedibili giustificati imprevisti da una politica stolta e una scienza insipiente incapace di intervenire. Troppo distante la Scuola Superiore, l’Università dalla concretezza delle soluzioni: tutti miliardi investiti per lo studio di questi problemi cosa hanno risolto? Dove sono finiti? O viene privilegiata e favorita la strada selvaggia dei dissesti idrogeologici? Ci sono sempre società che nascono e muoiono tra una stagione e l’altra arricchendosi sui disastri. L’egoismo e la stupidità dell’uomo più che evidenti purtroppo con l’aggravante che sta coinvolgendo tutti i poteri: nessuno escluso.I massimi Organismi delle varie Corti stanno facendo sentire la voce della Giustizia.Chi li ascolta? I media di ogni sorta nella corsa di raggiungere la location da informare per primi i risultati della nostra pochezza ? Chi ascolta i Comuni intelligenti che prevedono e chiedono aiuti per risolvere danni prevedibili: scrivo in quanto conosco gli amministratori del mio Comune, Badia Tedalda. Inascoltati. Ci sono zone della Toscana che hanno favorito distrattamente un edilizia di eccellenza da provocare disastri che stanno impoverendo anche i piccoli comuni che stanno facendo di tutto per impedire tracimazioni a fondo valle. Basta sul negativo: una denuncia per uscire dalla complicità di fronte a Dio.Durante il primo grande Esodo biblico il popolo ebraico stava ribellandosi proprio per mancanza di acqua: Mosè avvezzo alle lamentele sempre risolte dal grande papà Dio, in quell’occasione fu preso dal dubbio di fare quanto arrivato all’orecchio dal Cielo per risolvere il problema del suo popolo assetato. Doveva solo battere il suo bastone sulla roccia:…incerto di ottenere per non essere preso per un visionario e deriso.Credo che si trovasse in una zona rocciosa, Meriba, mi sembra, e il grande Mosè, “il salvato dalle acque” non potè arrivare sulla Terra Promessa proprio per quel dubbio: sgorgò l’acqua dopo quell’attimo di smarrimento. Felice di vedere sgorgare l’acqua dalla roccia che aveva appena accarezzato con il suo bastone. Gioioso di vedere la sua gente miracolata ancora da Dio e probabilmente quel bastone avrebbe voluto batterselo sulla testa. La terra Promessa l’ha vista dal monte Sinai: l’ha raggiunta con gli occhi dopo un Esodo di Fede. Noi viviamo nel terzo millennio con lo stesso problema con una risorsa in più rispetto allora: abbiamo Cristo con i suoi in segnamenti trasmessici da un sentiero di acqua: il Giordano e i pozzi e Tiberiade..e un messaggio:..”..se aveste tanta Fede quanto un granello di senape potreste dire a questi gelsi…trapiantatevi in mare..e lo farebbero”…State sereni non moriremo di sete…la nostra e vostra fede ci farà ubriacare di acqua…fiorello paci