VORREI SOLO FAR CAPIRE CHE LA GIOIA E’ UNA CONQUISTA. Non nasce spontaneamente, un dono, un giardino hanno bisogno della mano che ritiri il premio, la stessa mano che lavori per coltivare, custodire questo fiore, la gioia. Abbiamo tutti, senza distinzioni di razze o religioni la possibilità di entrarne in possesso. A 84 anni, sia per il mio vissuto che per le esperienze di lavoro, soprattutto per mie scelte di vita, a volte costose,senza perdere una goccia d’acqua del mio mulino. Mai. Mi piace vincere, quasi un ordine di scuderia di mio padre quando ha dovuto scegliere il nome: Fiorello.Con franchezza toscana posso confidarmi di aver cominciato ad amare questo nome in Lombardia e in Romagna: u romagnolo schietto come Bendandi, il sismologo non gradiva, lo riteneva troppo effeminato.L’avevo capito telefonandogli chiedendo un incontro per l”intervista.Ero sceso da Milano per ascoltarlo: quando mi ha visto ha cambiato idea. “non apro a nessuno: fuori della porta c’è un mattone. Lo batta sulla porta: è il segnale. Io apro.” La convenzione al telefono. Arrivato in una strada sottosopra per lavori busso con due colpetti di mattone sulla porta. Silenzio. Riprovo idem. Prendo il mattone e lancio: mille schegge. Apre”…sarà mica Fiorello..??….dov’è il mattone..?…”è ..sparso…”…boia dun mond..leèder..ma come ha fatto…a romperlo…a frantumarlo..mè dis…porca…si accomodi..signor Fiorrrelo…Una simpatia di romagnolo. Ha scoperchiato la casa mi ha fatto vedere dei documenti segreti sui prossimi terremoti: lo schema che mi aveva maggiormente colpito i due in Italia Centrale, già cotti, uno devastante sulle rive dell’Atlantico. Impostava la sua ricerca sul tempo e le macchie solari: irremovibile. Poco ascoltato. Nell’esporre seguo l’approfondimento di Tito Livio e i dettagli manzoniani meno circoscritti dei narratori americani. Fiorello un nome che mio padre aveva preso da un classico francese: I reali di Francia. Fiorello era un cavallo che vinceva, nato vincitore: credo di averlo superato per le due sconfitte vittorie più belle della mia vita. La malattia di mia moglie per scoprire i valori di amore, di famiglia e la paura subita per un bullo che mi ha sospeso nel vuoto di un pozzo provocandomi le vertigini. Sarei un famoso pensionato rimbambito.Oggi sono un pensionato. La mia giornata 19 ore: divisa in sezioni tenendo conto della nostra realtà di corpo e anima. Sveglia alle 5. Colazione a base di frutta: a volte una tazzadi latte con bastoncini di crusca. Da Aprile, dopo la colazione, camminata veloce e stesura dell’editoriale. Lavaggio.Alle 8,15 partecipazione alla celebrazione eucaristica per l’alimentazione dell’anima. Alle 9,15 a casa: un occhiata all’agenda e al frigo. Mezz’ora su fb per controllo atmosfera, che tempo che fa. Ci tengo alle amicizie: non ne dimentico una nelle mie preghiere. Le amicizie storiche hanno una loro nicchia.Non sopporto chi le offende: sono sacre. Gli argomenti per il giornale nascono dagli incontri che faccio sulla strada. Detesto l’esosità, l’esibizionismo: il maschilismo non lo sopporto proprio.L’alimentazione molto importante: pochi grassi,carne bianca e pesce. Frutta tanta. Per l’anima ottimo alimento la lettura,indispensabile la preghiera un implicito riconoscimento dei nostri limiti.Strumenti positivi, la riflessione, la rimozione immediata di possibili spigoli, provocati da un sistema a ritmi sostenuti. L’impegno è movimento, è ritmo: mai lasciarsi andare. Controllo automatico. Curo le poche cose a custodia di un corpo libero. Un dito di vino a pasto. Poca pasta: pane della casa. Appena pranzato un pisolo di 35..40 m. Pulizia al risveglio.ho molta attenzione per la pulizia. la lavatrice due o tre volte la settimana. Scrivere mi piace proprio: il pomeriggio vola sul computer. Una facilità nella stesura di testi pubblicitari da attirare l’attenzione. Cose che ho fatto sempre gratuitamente. Su fb mi rilasso veramente. Mi diverto come un bimbo. Avrei bisogno di una persona da volerci bene: di una che prenda accordi precisi per i ritorni del mio impegno.La scoperta della spiritualità non è mia: la debbo ai miei figli, a mia moglie, ai problemi risolti, ai miracoli. Mi hanno permesso l’incontro con Cristo con voi, con te. Siete il mio Gesù: è bello pregare durante la notte. Il Cielo raccoglie le suppliche di chi lo cerca. La macchina mi piace guidarla: deve essere perfetta nelle briglie,negli zoccoli. I tornanti la mia passione: ne sa qualcosa l’arch.Massimo Bilancioni. Fra Daniele si divertiva era un Santo: lo sta valutando la Chiesa di Puglia. Vado a riposare intorno a mezzanotte. Sulle nostre giornate ho un idea. Ho fatto un pò tardi: sono contento. Ne parleremo un altra volta.