LA MEMORIA dono di Dio sia come premio o come castigo…per amare il Cielo

lA PREGHIERA DI RE DAVID…”IL MIO PECCATO MI STA SEMPRE DINANZI”…siamo in Quaresima e non credo che un articolo sulla memoria, sia fuori tema. Partendo dal principio che la memoria debba essere un dono di Dio, non vedo una figura alternativa a Lui per il Bene per i ricordi gioiosi o del Male per rigettarti con quelle immagini di ritorno, capaci di farti tornare  nel regno dell’angelo opposto a Dio.Ogni mancanza di amore, una libera scelta. Prendere la scaletta per scendere in basso.L’uomo ha la capacità di bloccare le immagini con la possibilità di coltivarle.I ricordi,sono il risultato di un intenso lavoro dell’anima, un laboratorio che impegna cuore mente e ragione. Pico della Mirandola non è il solo e la Rai ne ha bell’Archivio. I miei ricordi partono dopo i miei primi sei mesi di vita che se volessi tradurre in pellicola me ne occorrerebbe tanta, pari alla lunghezza dell’Equatore. Scuola ricordi liti amori lavoro giornalismo formazione assistenza didattica comunicazione buche e successi miracoli sogni una lunga  processione di incontri tra cose persone e animali da riempire un Enciclopedia Treccani. Oggi la ha benedizione della casa e affiorano due ricordi così chiari come se fossero successi qualche minuto fa…dopo 77 anni. Mia mamma cominciava ad asfissiarmi con il cinabrese…Fiorello vai dalla Elsa e ti fai dare il “cinabrese” quella polvere rossastra per lucidare i mattoni. sbucavano trine dappertutto e un gran profumo di una pianta in ogni cassetto. Persiane aperte a sole e ai maggiolini: guai sporcare per terra. Fiorello infilati le ciabatte…vai da Cencio prendi qualche biscotto e una bottiglina di Vermut. Io ripassavo dal ferramenta con il Vermut Cinzano e invece dei biscotti prendevo le girandole…piccoli fuochi d’artificio e un mezzo scapaccione da mia mamma per i biscotti. La benedizione della casa aria di festa, aria di Pasqua, plenilunio di Primavera  tra i Giudei con l’agnello sacrificato a Dio. La festa dell’Agnello. C’era il passaparola per l’arrivo del prete: uno spettacolo di fede una tradizione secolare partita da Gerusalemme.A 8 anni ho cominciato a fare il chierichetto al seguito del parroco: avevamo la tunichina e la cotta…con i ricami di mia mamma.Eravamo due: uno con il cestello dell’acquasantiera e l’altro  con due cestini. Dei due cestini uno per le offerte alla Chiesa e l’altro per qualche spicciolino per i chierichetti. A fine giornata ci riducevamo a pallocini di zucchero alla menta. Ricordo solo la felicità per la paghetta: con due lire e mezzo ricordo che mia mamma mi comprò due sandali di marca Giglio. Grazie al cielo non ho ricordi brutti…bruttissimi sì se ancora galleggiano. La mia vita in fondo ad un pozzo…mi ha stravolto il mondo..ma sono riuscito ad assimilarlo con il bello delle persone che Iddio mette sulle sue tracce…sono la mia speranza. La memoria mi ha fatto perdere il senso degli anni…felicissimo per essere qui con voi  per ricordarvi che non dovete farvi prendere dalle paure..bisogna solo scegliere percorsi e persone che ci fanno aprire il cuore a Dio..per farci entrare   Lui…lasciando sul pulpito annunciatori e prediche…dimenticavo…buon appetito dal Veliero..rossoazzurra.it….avanti tutta  con Scienze Statistiche con un bel 24….mitico numero di Maria Ausliatrice. Coraggio e avanti!                                Fiorello Paci

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