Ieri uno dei giorni più belli, di quest’ultimo tratto che non finisce mai…e quando ti attanaglia la stanchezza navigare sui ricordi ti si allargano gli orizzonti o ti fermi,fulminato abbracciato all’amore di un ricordo.. quando costrinsi i miei genitori a dormire nei fondi della Torriani, strappandoli alla morte da una serie di proiettili lanciati dai tedeschi in ritirata. Partiti da una appostazione sulle colline di San Sepolcro, poco distante dalla linea gotica.Schegge infuocate e raccolte subito dopo la serie di scoppi riuscite a tranciare e spezzare il mio lvettino accanto a quello dei miei genitori e la più grossa avrebbe dilaniato mia madre.Mi sentii un eroe da libro cuore.Ieri ho raggiunto Anghiari da Rimini con un mio amico pittore e innamorato del mare:abitando nella città malatestiana da 57 anni debbo ammettere che il mio amore per i monti è nato ascoltando il brusio del mare nelle serate invernali. Parlando del mio amico ho messo in evidenza la sua ricerca da riproporre sulla tavolozza gli angoli più belli che incontra durante il suo cammino. Anghiari sotto questo aspetto non ha rivali al mondo, per la sua magia di colori,intrecciati come arcobaleni alle pietre che raccontano storie antiche e moderne.Un insieme di suoni e di emozioni con il lei motiv che ti accompagna sprigionando dalla mente e dal cuore un concerto di amore sia nella parte antica che in quella nuova… degli anni trenta sottobraccio agli novanta dopo la ristrutturazione del paese antico diventato splendore per quello nuovo.Un onda che si leva dal regio teatro alla rocca forte di sant’Agostino dove Guido di Arezzo ha scoperto le note musicali.Ma sono stati gli incontri delle persone e la mia capacità provocatoria di giornalista a stupire l’amico pittore…far parlare l’ironia anghiarese ai miei mezzi coetanei…a cuore aperto una valanga di ricordi…di oggetti e persone con un desiderio matto di parlare..di essere ascoltati.. gran bisogno di essere capiti…una patologia che avvolge i comuni mortali,figurarsi gli artisti e ad Anghiari lo sono tutti. Un teatro ..per accorgersene basta osservarli quando camminano o come si vestono…tutti protagonisti…le comparse sono i turisti..ma non scherzano neanche loro…o tutti inglesi e tanto americani…c’è poco spazio per chi arriva con la merenda o il pranzo al sacco. Non crediate che non ci siano eccellenze anghiaresi nelle bellezze di Roma…le bellezze di Roma degli anni 50 portano la firma di un mio amico architetto.Annibale Vitellozzi: sua la stazione Termini e molti aspetti del Villaggio Olimpico. ” Vedrai che ti troverai bene a Roma ” Così è stato..ma avrei potuto trovarmi benissimo se mi fossi adeguato. Ho preferito vivere liberamente e amare per essere amato per un idea che mi sta accompagnando ancora con l’energia per arrivare ad un mondo diverso e migliore.Non vorrei uscire fuori tema..ma sono anghiarese anch’io…e l’arte esplode..e mi sono ripromesso di tornarci presto…prima di staccare dai ricordi…in cima alla salita…ho rivisto un ragazzino che avevo aiutato che avevo aiutato a prendere la licenza della scuola media. Con le canne da pesca alla ricerca dei pesce gatto…già in pensione ..fratellino del mio primo e vero amore…Anna…un artista nella moda.Una telefonata mi ha ha svegliato..mio figlio Daniele..ho guardato l’orologio..quando scrivo..mi ritrovo nel pianeta degli artisti di Anghiari. Ciao Anghiari..a presto. Fiorello Paci