La casualità segue una traccia spunta per una forza occulta o è una carezza di Dio ?..è Cristo Amore

E’ un argomento scabroso, vorrei chiedere una mano a Gibran, scomparso 48 mesi dopo il mio ingresso nella luce e non vorrei fare del male, ma solo bene a chi legge.Iniziamo le quattro chiacchiere con uno striscione di Gibran sul bene: lo spiega il filosofo giramondo.” SIETE BUONI QUANDO NON SIETE CHE VOI STESSI”. Sono costretto con questo articolo ad essere solo me stesso, con certezza assoluta tuttavia di essere il capocordata di tante tantissime persone  che stanno scalando con me con  picchetto e scarponi questa roccia.Potrebbero raccontare di essere figli della casualità o di aver percorso le parti più belle della vita nel sentiero dell’imprevedibile previsto e tracciato dal Creatore. E non può essere che il Figlio di Dio a immetterci su questo sentiero. Gesù amore non è casualità quando si capovolgono all’improvviso le nostre certezze, i nostri schemi, le nostre abitudini,scompaiono vecchie amicizie, ricordi,da smarrirti, da perderti disorientarti e scorgi qualcosa che non avevi mai visto. Un mondo nuovo e un bisogno di quella luce e una nuova paura che non avevi mai provato.Perdere quel mondo di serenità, di pace, come se fossi entrata in una nuova dimensione senza perdere la consapevolezza di spazio e tempo con una nuova realtà.  E’la gioia dell’anima che  ti percorre il corpo rinnovandolo con un desiderio impellente di calore, quel bisogno di sole e di eternità.Sono sensazioni percepibili dialogando con il Cielo: un cielo speciale del regno di Dio. Luce solo luce sempre tra tanti fiori senza un briciolo di spazio per il corpo il nostro corpo in attesa di raggiungere l’aspetto glorioso con la resurrezione dei corpi. Quando reciti il Credo a cosa pensi: la nostra residenza di domani fede non fede. Il continente più grande del mondo del palmo di una nostra mano: fuori di spazio e tempo un secondo di oggi  un secolo del domani di tutti. La mia vita non ha un attimo di comune normalità: lo testimoniano i miei  86 anni, vissuti non a segmenti ma a vite. La prima infanzia in campagna fino a tre anni. La seconda  con le varie guerre d’africa gioia e paure.La quarta delle elementari. La quinta in collegio con lo strappo dalla mamma. La sesta salesiana. L a settima sotto il manto di Maria Ausiliatrice e sono solo a 23 anni all’insegna della casualità: scappato almeno 4 volte dalle grinfie della morte.La prima in campagna caduto in una “stroscia” a 2 anni e mezzo. La seconda da un bombardamento di batterie alleate per un proiettile finito nella nostra camera da letto.Ricordo solo una cosa: di aver fatto tanta fatica a convincere i miei genitori di scendere nei fondi di un palazzo di fronte alla nostra casa. La terza da un proiettile tedesco a 6 metri di distanza di fronte a casa che ha centrato quattro soldati pachistani in rientro da servizio di pattuglia. La quarta scampato al tifo: scomparse quattro persone nel blocco di case. Le vicissitudini romane, cambi accidentali di programmi con la copertura di ruoli imprevedibili di responsabilità,suc.cessi e  orizzonti che si aprivano con offerte da sogno e rifiuti all’insegna di casualità. Mi rifiuto di definire fato sentieri di vita, di incontri e riscontri dopo mezzo secolo: la casualità non esiste. Siamo foglie dell’albero dell’amore di Cristo Gesù. Siamo tutti pensieri di Dio: non è nulla di casuale. siamo tracce di amore.Finiamo con Gibran: e un vecchio sacerdote disse.”Parlaci di religione”ed egli rispose: “ho forse oggi parlato d’altro ?” Amici lettori buona notte e grazie!                                      fiorello paci

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