di Fiorello Paci x gli amici cattolici
IL MIO CRISTIANESIMO inizia ufficialmente dal fonte battesimale, penso anche di ricordare l’attimo quando si sia fatta sentire la consapevolezza e la gioia di esserlo e di manifestarlo pubblicamente non certo prima dei vent’anni. Con certezza quando ho rinunciato ad un lavoro, l’assunzione alla Rai,un sogno che avevo inseguito dopo il mio ingresso in pista.La vita, è stata una gara di velocità dopo la positiva esperienza tra i Salesiani.Ho capito benissimo il significato di cristianesimo, di quella rinuncia alla notorietà, attraverso la fede, per la guarigione di un figlio che mi ha permesso di entrare tra gli ignoti discepoli di Cristo sparsi lungo le strade del mondo. Un sentiero battuto da uomini e profeti di Dio dell’età moderna con la gioia di condividere con essi momenti di pagine apostoliche. Vengono definiti santi e la Chiesa spesso ne riconosce le virtù onorandoli sugli Altari: sono sette fratellini speciali. Incontrati per il mio lavoro, Sandra Sabbatini sui cinque anni nella casa dello zio sacerdote, diventato cliente della Utet poco tempo dopo il mio arrivo a Rimini.Don Oreste Benzi ho avuto modo di conoscerlo per dare una mano ad un mio amico radio ascoltatore,Attilio Betti animatore di Luce Accesa. P.Pio l’ho proprio cercato prima di sposarmi e lì ho avuto modo di fraternizzare con Fra Daniele del Gargano. P. Pio delle Piane del convento dei padri paolotti di Rimini un fratello per P.Pio santo e amico fraterno di fra Daniele. P: Raffaele, studioso e artista cappuccino in carrozzella assai legato al frate di San Francesco di Paola, andavamo a trovarlo a Gabicce Mare ospite in una casa di albergatori,addolorati per la scomparsa di un figlio in un incidente stradale. Con Padre Pio delle Piane gli assicuravamo settimanalmente una damigiana di acqua idropinica della sacra mora per i suoi problemi renali. L’uomo di Dio, che mi ha permesso di assistere ad episodio evangelico in diretta sulla moltiplicazione degli spaghetti l’ho conosciuto tra i miei cari monti…è stato un eremita straordinario per il suo santo e operoso silenzio don Quintino Sicuro, eremita e sacerdote di Melissano di Lecce: incontro in occasione della convalescenza del mio miracolatino sul Monte Fumaiolo. Avevamo impostato una santa amicizia. Se gli uomini di Dio vengono santificati e non conducono a Cristo rimangono solo dei salvadanai: quelli che il Cielo mi ha permesso di fraternizzarci sono discepoli di Cristo. Ho ricordato questi amici dopo aver letto la pagina di Matteo dell’odierna liturgia cattolica di oggi. Queste le parole di Gesù…dopo aver ribadito ai discepoli il valore di giustizia sull’uccidere secondo i comandamenti “Ma vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio”…che diventa sinedrio per chi definisce stupido un fratello o meritevole di fuoco della Geenna chi attribuisce del pazzo ad un altro. Gesù è chiaro, non esercita il culto della personalità , fa capire l’importanza quasi il valore esclusivo di persona. Interroghiamoci un attimo sul nostro modo di parlare, di giudicare, di offendere: durante la purificazione, nel momento del distacco dell’anima dal corpo ci sta sinedrio, ci sta Geenna, ci sta giudizio. Se velo dico è lo Spirito che lo suggerisce per averlo saputo da chi ci è passato..averlo ascoltato in due occasioni direttamente dal protagonista di questo dono di Dio…da fra Daniele Natale…avrei fatto tanta fatica a far notte senza averlo scritto…luce e conforto per chi piange…lacrime e dolore sconti per evitare giudizio sinedrio e fuoco della Geenna durante la Purificazione…proprio ieri pomeriggio mi ero adirato…questioni sul cibo…l’amore deve superare ogni barriera…prima di ogni dono all’Altare…lo zelo non basta…un amen non aggiusta nulla !
….l’amore di Cristo che vince ogni battaglia !