IL VECCHIO E IL MALE…l’egoismo di non riconoscere il bisogno dell’uomo…un sorriso

 I SOLI…senza smarrire il sorriso, la gioia, che di solito vengono attribuiti alla ricchezza,al successo, al dominio, all’accumulo di danaro, al primato  destano ammirazione, ma si trasforma in sarcasmo, invidia se dovesse apparire l’idea di una ricerca per spezzare quella solitudine perfino in una semplice amicizia. La solitudine quasi una condanna in una prigione dorata. Come se fosse scritto che una persona rimasta sola debba perdere il diritto alla socializzazione,ad un  un  sorriso.Infatti una a carezza solleva scandalo,un errore madornale accettarne l’ invito a a cena. Più che solitudine un isolamento.Dopo la scomparsa di mia moglie ho faticato molto a ritrovare il ritmo per non farmi trascinare dall’amarezza di quella perdita: il grande conforto mi è arrivato dalla certezza della sua presenza quasi costante soprattutto nel corso della notte. Mi è stato possibile riprendere un cammino della vita intensificando l’unione  spirituale con quanto sfugge ai sensi attraverso la pratica religiosa: importantissima la  partecipazione ogni giorno alla celebrazione Eucaristica. La spiritualità infatti consente il distacco da tutto ciò che è materiale per la sua capacità di trasportarti sul trascendente fuori dai problemi del peso corporeo. E’ altrettanto ovvio che i problemi che affliggono gli umani siano compagni di viaggio dell’uomo solo: dalla casa, con il lavoro casalingo molto impegnativo,a tutte le varie pratiche  connesse alle normative di una sana gestione. Quanto ha maggiormente appesantito i ritmi l’ ho avvertito nell’assenza di suoni, la mancanza di voci, di rapporti: ha parzialmente attutito questo vuoto la presenza del computer. Un mondo di fatto irreale che ti da solo l’idea  di vivere, senza la possibilità di tradurre il rapporto virtuale in concretezza da facilitare il passaggio da progetto alla fase operativa. Sul piano del lavoro: sugli affetti neppure da considerare una relazione. Inimmaginabile. Ciò non toglie di affrontare argomenti di comune interesse come la solitudine: non riesco a capire o concepire che un problema di cui potremmo esserne tutti vittime non debba essere affrontato per arrivare ad una soluzione da non creare scandalo o pregiudizi se una persona cerca di spezzare il silenzio. E’ il maggior nemico da combattere: cerco di vincerlo conversando con le persone che incontro nel corso delle mie camminate. In una delle ultime ho incontrato una persona interessata  a questo problema: un donna.  Visto problema: non è una soluzione di vita. Non è un fidanzamento: un incontro casuale per aiutare   chi vive questi problemi.  La gioia di vivere un diritto naturale superiore a tutti gli egoismi considerato uno scandalo fuori delle case di riposo e dei ricoveri. Una patologia: IL VECCHIO IL MALE.

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