IL TERZO POLO ENERGIA TRA LE COSE INVISIBILI IN MEZZO A NOI ?

UN CONTATTO A TERRA NEL GIUGNO 2007, con tracce rimaste sul terreno, riprese con qualche scatto fotografico. La custodia,con il mio libretto di circolazione, scomparso e rintracciato dopo la mia promessa di non muovermi da Rimini,fino a quando una mia nipote non avesse terminato l’esame di maturità in corso nel proprio Istituto di scuola superiore: liceo artistico. E’ cronaca. Cercherò di essere preciso nei dettagli, tralasciando ogni mio commento o attimi di commozione per un episodio da catalogare sulla cartella “trascendente”. Un impegno assunto ieri sera, prima di riposare, controllando le notifiche prima di spegnere il computer: la risposta ad un amica su FB,ad una sua precisazione sul valore del vocabolo usato durante il dialogo sull’energia: ” esistente”. La risposta ad un amica, amicizia dopo circa due anni di presenza sullo strumento comunicativo statunitense: l’utente fb, si chiama Anna Catalano.Credo si tratti di una signora che vive a Roma, proveniente da un piccolo paradiso terrestre siciliano: la magica Erice. Un paesaggio fiaba di Dio architetto creativo, artistico costruttore. Con il sopraggiungere del caldo, di questa primavera che ricorderemo a lungo, e della prima decade di Giugno che mi ha segnato la vita, avevo deciso di transumare verso i miei amati Appennini. Decidere ha un solo significato: partire con qualsiasi tempo. Cristo, quando sapeva cosa volesse dire per Lui celebrare la Pasqua, la festa delle Capanne giudaiche disse ai suoi discepoli: “..andiamo a Gerusalemme..dite a quel tale….di preparare la Sala per la Cena..arriva il nostro…”. Una croce il traguardo.Da anni gli Appennini il posto ideale per un periodo di revisione bronchiale:un premio che i familiari hanno considerato sempre una mezza croce. Lassù mi trovo bene, a pochi passi dal mio paese natale, accanto alla sorgente del mio fiume preferito.Il Marecchia, rinfresca la città dove Iddio mi ha spedito dopo il laboratorio Roma Torino Milano:Rimini cantiere.Avevo preparato il materiale per i due mesi di permanenza tra i monti, problema  che apparteneva a Maria Grazia, mia moglie. La disperazione di Grazia:appena arrivati ci accorgevamo di aver dimenticato qualcosa di importante. Dovendo partire in macchina, indispensablie il carburante importante il Libretto di Circolazione.L’ho cercato dappertutto,oltre ogni ripostiglio della macchina, che sarebbe ovvio, in un garage, all’aperto il meno indicato.Non  ho controllato il serbatoio del carburante.Nella ricerca ho rintracciato tre euro e 35 centesimi spicciolati sotto i tappetini. Avevo deciso di ricorrere al Pra per una copia. Poche mattine fa, rientrando dal parco per la consueta passeggiata mattutina mi ero fermato in viale Tiberio a comperare delle ciliege e mi lamentavo con Grazia delle stelle, di non trovare il libretto di Circolazione. Sic. …” ..e tu credi trovarlo..lasciando la Bea, nostra nipote  senza che abbia finito purina gli esami di maturità…ci vorrebbe il tuo coraggio….scordatelo…”..ma cosa dici Grazia…”..dico che che non lo trovi..”…..e se io ti prometto che rimango…”..a te credo..lo ritrovi…” Come al solito accosto di fronte al cancello e vado di corsa a cambiarmi per non  perdere la Messa del mattino delle 8,30 nella chiesa del borgo San Giuliano.C’era il tempo giusto per uno spuntino: le ciliege… rimaste in macchina.Le vado a prendere…sul tappeto in verticale al volante riluce la custodia con il libretto di circolazione. Sembra appena consegnata dal Concessionario…custodia e libretto: nuovo di zecca. Solo nove anni dall’acquisto. Non era più percettibile il nome, annerito dal tempo e i continui spostamenti dalla macchina ai cassetti. Vorrei andare dal Concessionario per un confrontarlo con custodie attuali. Per le tracce di Pratieghi conservo le foto, ancora visibile  il chiarore di una traccia sul marciapiede e ne dedussi che gli invisibili sono in mezzo a noi. Questa volta ho un libretto di circolazione a disposizione di una scienza non in grado di dare una spiegazione o fare un analisi all’energia purissima intorno a noi.Il confine tra i limiti di tempo e spazio tra l’onnipotenza di Dio Altissimo e il basso raggiunto dall’uomo intelligens. Non mi ritengo un privilegiato da Dio, un uomo libero sì, senza il timore di essere creduto o meno. Se Colui che E’ lo vorrà confermare, non gli mancheranno gli strumenti. Come nell’Esodo: ma non sono Mosè. In un pozzo volevano scaraventarmi: avevo cinque anni. E’ cronaca di bullismo del 1936.sarebbe interessante iniziare un dialogo sul tema: l’anima energia invisibile da percepire con lo sguardo da ascoltare con il cuore.

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