…la principale. Gli attacchi personali al Presidente del Consiglio la conferma di tutte le nostre respon.sabilità paragonabili alla lotta contro il Capo del Fascismo. Con la differenza che siamo sotto un sistema democratico ispirato da una fresca Costituzione con 70 anni sul groppone. Qualcosa sicuramente non va, se 70 anni di democrazia ci riconducono alla fine di una dittatura: dei colpevoli ci sono e dobbiamo avere solo il coraggio di affondare il bisturi in una ferita che ci vede tutti coinvolti. Non esiste un potere che possa sottrarsi a queste responsabilità: nessuno.Tutti hanno attinto ai malefici benefici di questa mucca carolina arrivata alle ultime gocce di latte: la politica condotta con criteri da paese dei balocchi. Gli elettori,e lo siamo tutti, senza accorgersi di esserci trasformati in un popolo di distratti: presi dal proprio lavoro, dai propri interessi personali,da ridurci a gioiosi proprietari di fruttuosi orticelli. Adesso che l’orto sta diventando infruttuoso e dovendo trovare delle responsabilità abbiamo scoperto la scorciatoia addossando tutto alla politica. Mai,neppure in passato c’è stato un risveglio così partecipato,e potrebbe essere anche salutare se riuscissimo a trasformarlo in un intervento chirurgico per togliere di mezzo il marcio di questa democrazia traballante: l’indifferenza e un relativismo che addormentano le coscienze, toglie entusiasmo, elimina creatività e desiderio di uscire da un ristagno gonfio di egoismo.La storia d’italia è una delle pagine più belle tra la storia dei popoli e dobbiamo solo capire il motivo di questo disagio, di questo disinteresse della cosa pubblica che ci ha portato a pagarne le conseguenze: i più colpiti sicuramente i giovani, illusi da un falso benessere per un consumismo inadeguato al bisogno e improprio rispetto alle nostre capacità,possibilità. Questo referendum sta mettendo a nudo il nostro schema di vita:ho avuto un periodo che mi ha allontanato dalla comunità a causa di una malattia di un familiare. 10 anni sono tanti: la vita di una persona è stato l’unico vivere. Un sonno che mi aveva allontanato dal mondo.Il dolore non distrugge:è un accumulatore di energie e di sensibilità. Si riesce a vedere meglio il bello e il buono che si nascondono: non si può che prendere atto di questi 70 anni di pace, di lavoro. Non è piacevole entrare sulle piaghe, ma non possiamo glissare e dobbiamo farlo insieme in omaggio ad una Costituzione che ci permette di poterlo dire o scrivere. Vorrei solo sottoporre alcuni quesiti a tutti i poteri se siamo tutti coinvolti. Siamo di fronte ad una crisi economica da circa 20 anni: non è stato un cambiamento improvviso e c’erano le possibilità oggettive di conoscerle attraverso gli economisti delle nostre celebri università sempre alle prese d convegni di studio tra i vari poteri. C’era la possibilità di saperlo attraverso media notissimi presenti di ogni orientamento politico con unico risultato: silenzio.Il silenzio e l’indifferenza sommate al distacco dalla cosa pubblica hanno permesso alla politica una navigazione distante dalla realtà:senza un controllo è normale che siano stati commessi errori madornali di gestione da ridurre un sistema democratico ai limiti della sopportabilità. Gli errori sono diventati sistema: il sistema va cambiato prima che diventi urto. Non abbiam bisogno di inutili primavere di sangue: privilegi,costi di mansione,balzelli che strozzano l’economia,investimenti comodi in paesi dove trionfa l’ingiustizia, a livelli di schiavitù, non debbono più esserci.E’ la giustizia sociale,la ridistribuzione del profitto, che vanno riviste con urgenza. La politica greppia deve cessare: un sistema logoro va cambiato iniziando con una revisione della Costituzione. Le chiacchiere che ascoltiamo da anni hanno stancato tutti: i vari poteri sono rifugi di persone arrivate lontane dalla realtà. Posti basilari sono diventati contentini per giubilare : è chiaro che la Costituzione va rivista.C’è bisogno di gente nuova, capace, rigorosa. Abbiamo un Presidente del Consiglio che non è mister simpatia: ci sta provando. Dobbiamo fare in modo che lo possa fare veramente il riformatore partendo da tutti quegli aspetti negativi entrati nella politica dalle smagliature della Costituzione. Chi urla: potrà continuare a farlo: non in parlamento. A casa propria.