Il gatto incontentabile

Questa è una storia proprio divertente, è il racconto sulla vita di un gatto incontentabile.
Questo bel gattone viveva con una brava famiglia, tollerante e generosa.
Il gattone era libero di fare ciò che più gli aggradava.
Poteva stare in casa sul divano a ronfare, mentre la piccola di casa lo accarezzava nel sottogola.
Gli davano cibo fresco, non lo avevano abituato a quello industriale che fa diventare il fegato grosso.
Quando aveva voglia di andare fuori, si stirava gli arti e poi usciva da una piccola porta girevole fatta apposta per lui.
Abitava in campagna perciò poteva andare a caccia di talpe, lucertole e topi ed anche passeri che lui acchiappava, era svelto e scattante, mica un gatto imbolsito di città.
La padrona di casa faceva certe torte di mele da lasciarci i baffi, era capitato che lui si fosse mangiato tutta la crosta, la parte zuccherosa della superficie… la padrona gli aveva detto solo: “cattivone!”.
E poi le sere d’estate, sui tetti con gatte vigorose, a guardare la luna ed anche a creare gattini, un mucchio di figli doveva avere sparso per il mondo.
Aveva tutto questo il gattone ma era triste perché voleva una cosa che non poteva avere.
Dovete sapere che i gatti si limano le unghie sui tronchi degli alberi, ma anche sul divano, il gattone voleva farsi le unghie sullo stelo dei girasoli che crescevano nei campi vicino al cortile dove lui viveva.
Si era messo in testa che se fosse riuscito a fare ciò, il suo pelo sarebbe diventato giallo/arancio come quei fiori.
Ma quando strusciava le sue unghie sullo stelo dei girasoli, questi dopo un poco cadevano e morivano.
Il gattone era infelice, perché voleva essere un altro fisicamente, non si accontentava del suo pelo grigio/nero e in più causava la morte di tanti girasoli per la sua cocciutaggine.
Ma si sa che a questo mondo nessuno sta bene, perché anche chi non ha motivo di lamentarsi si cercherà un qualcosa che gli sembrerà essenziale per la sua vita e lo vorrà a tutti i costi.