Il gallo ballerino

gallo ballerino

Il gallo di cui vi parlo viveva in un pollaio pieno di grosse e grasse galline e lui in teoria doveva sposarsele tutte.
Nella realtà a lui non importava proprio niente di accoppiarsi con le galline e di generare poi dei pulcini che sarebbero finiti in padella.
Lui era nato per fare qualcosa di più importante.
Che si alzasse il contadino a fare chicchirichì alle prime luci dell’alba.
Mica credeva lui alla fanfaronata che il sole sorgeva perché lui emetteva il suo canto.
Lo prendevano tutti per i fondelli, doveva alzarsi per primo per cantare al sole, battersi a duello con gli altri galli per il predominio sul pollaio, per cosa poi, per delle stupide galline.
E dopo tutto questo lavoro finiva in padella, aveva visto, lui aveva l’occhio fino, ti tiravano il collo, ti spennavano, ti sventravano, poi ti arrostivano con qualche patatina, suvvia credete che questa sia vita?
Lui aveva deciso di fare il ballerino e lo avrebbe fatto.
L’aveva visto in tv, come fare, aveva imparato sia la dance/music, un po’ di danza classica ed anche il tango, questo lo ballava tenendo fra le braccia una bambola che aveva trovato in cortile.
Si accorciò la cresta e i bargigli, che male, ma per riuscire nella vita occorre sacrificio; si tagliò le penne, in tv aveva visto che occorreva depilarsi al meglio, e si piacque.
Rubò dal filo per stendere i panni un telo azzurro con cui si confezionò uno strano cappello, che faceva molto inglese.
Così abbigliato ballava nel cortile tutto il giorno, era talmente buffo e simpatico che tutti, animali da cortile e tutta la famiglia del contadino lo osservavano e lo applaudivano.
La sua fama si sparse e vennero a vederlo dai paesi vicini e poi anche dalla città.
Un giorno arrivò alla fattoria un importante procuratore che gli offerse un ottimo contratto, avrebbe lavorato in uno dei circhi più importanti al mondo.
Il contadino non voleva assolutamente venderlo, ma non riuscì a rifiutare l’enorme somma che gli offrì il procuratore.
Così il gallo partì, girò tutto il mondo, sempre alloggiato nei migliori alberghi, aveva più di trecento scarpe e più di cinquecento vestiti, era diventato talmente famoso che doveva nascondersi con grossi occhialini neri per depistare i fan.
Un miliardario, un gran goloso, che non sapeva come fare per avere sempre cibi diversi ed esotici, vide il gallo e lo applaudì.
Ma poi cominciò a pensare a come doveva essere gustosa la sua carne, certo con tutto il ballo che faceva doveva avere il muscolo buono, tosto e saporito.
A quel miliardario gli venne la fissa di mangiarsi il gallo e, siccome aveva i soldi, andò dal procuratore e con un’offerta generosa si comprò il gallo.
Il gallo finì in padella con contorno anzi diremo con trionfo di funghi, pomodorini, patate novelle, fagiolini, zucchine e piccole carote glassate.

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