Quasi incredibile, pensare od immaginare che uno debba sempre trovarsi a che fare con gli stessi nomi, Maria Grazia,addirittura determinante con un ruolo avuto di starter per il via, l’inizio di sentieri difficili tracciati in tempi molto lontani. La mia fede oggi mi permette di testimoniare, di affermare che l’archetipo di questo viaggio ha solo un nome: il protagonista nascosto nella Vecchia Alleanza,il nuovo della Nuova entrato direttamente in scena per dimostrare il suo grande amore per il creato e le sue creature. E’ Dio l’Altissimo il buon papà di tutti: nessuno escluso dalla sua protezione con la piena libertà di poterlo seguire o rifiutare. E’ dentro di noi che riposa:lo scrigno segreto che solo lui conosce e coltiva.Una nicchia dalla quale ci parla, indicandoci la strada da seguire,una scelta che dipende da noi,imboccare la strada maestra o quella sbagliata. L’anima, direttore d’orchestra della nostra vita: il nostro concerto. L’Architetto del Cielo si serve dei suoi angeli direttamente inviandoli dal suo Regno per richiamarci o assisterci nei nostri vuoti, sulle nostre discese tra le ripide dei sentieri o sui tuffi sull’acqua di aironi impazziti: il Papà utilizza creature mai viste prima, incontri casuali che spesso non lo sono affatto come in questo episodio dei nomi. Ho accennato a Maria Grazia, Silvia, Anna: nomi celebrati dalla Letteratura, Maria Grazia Deledda, Silvia del Leopardi, Anna Magnani, l’Annarella di Roma Città aperta.Il mio sentiero una collana di racconti da narratori toscani sul modello delle “Veglie di Neri”: il mio professore di lettere Giovanni Fochesato, trentino doc, scherzando mi diceva che avrei fatto “tremare i torchi”…è vero. Sono un vagabondo di spessore ma prima o poi dovrò farlo se troverò l’ispirazione e la destinazione o lo scopo di questi episodi come l’attuale: dopo anni si è rifatto vivo un mio biscugino che ho visto a Roma sulla culla. La moglie si chiama Fiorella come mia figlia, la figlia come mia nuora e altre Silvie importanti del mio percorso tracciato in salita. Vorrei fermarmi a Maria Grazia: mia moglie che legge e sorride da sopra. Non appena feci il contratto del mio primo lavoro,da poter impostare una famiglia, mi trovavo a Torino: avevo svolto con un Ispettore della Utet un corso per venditori.Ero orgoglioso per quel ruolo di formatore che l’anno precedente mi aveva visto come partecipante. Ricordo che prima di lasciare Torino, ero andato a fare una visita alla Madonna di cui sento una presenza costante nel mio cammino.La madonnina di San Giovanni Bosco guida e maestro dai primi anni della mia infanzia: sfrugolando in un cassetto di mio nonno ero rimasto colpito da questo santo dei ragazzi sfogliando un almanacco.La Basilica di Maria Ausiliatrice: alla Madonna chiesi di farmi incontrare una compagna da poter pensare ad una famiglia. Il giorno successivo ho voluto vedere un Agenzia della Utet. Lavoravo a Roma, ma il nuovo contratto mi permetteva di muovermi a mio piacimento.Conobbi Maria Grazia: mia moglie. Successivamente avuta la sede di Rimini, scelsi un Albergo vicino ai Salesiani di Maria Ausiliatrice:Floriana vicina ad un altro Abergo: Maria Grazia. Strada facendo un pullulare di Maria Grazia: a partire dalla mia consuocera, mia nuora,la vicina di casa di Pratieghi,un paio su internet,e un altra incontrata di recente, che avevo intravisto a Roma dopo il primo contratto con la Direzione Commerciale di Torino. Precedentemente lavoravo per l’Agenzia di Roma: rientrando da Torino il responsabile dell’Agenzia mi ha pregato di orientare le vendite in una fascia di clientela possibilmente nuova.Attraverso un amico, segretario particolare di un Sottosegretario di Stato, nonché Docente universitario riuscii ad avere un elenco di Enti in fase di chiusura. Ne visitai una decina con buoni risultati: ne ricordo perfettamente uno.L’ente Canapa di piazza Verdi: ricordo una signora sulla quarantina e una ragazzina. Alla ragazzina ricordo di aver offerto l’Enciclopedia della Casa in due volumi: “..chi ci sta a casa…?” La prima Maria Grazia lavorava il Via Verdi…la ragazzina in Piazza Verdi…la prima sorride dal Cielo…l’altra ogni tanto legge la parola di Dio..e si chiama come la prima…il destino… Fiorello Paci