Una disamina attenta sull’importanza di due colonne della realtà italiana: la famiglia ed il lavoro.Due giorni di cronaca,un elenco di contributi, per impedire il crollo di colonne che avevano dell’Italia un modello da seguire in Europa e nel mondo. Che l’iniziativa sia stata presa dalle ACLI, la dice lunga sullo sfilacciamento del mondo cattolico, relativo al mondo del lavoro.Stesso discorso, con gli stessi problemi della distanza tra il mondo della scuola e il mondo del lavoro,industria commercio artigianato professioni.La presenza delle Acli nella città di Rimini è di incoraggiamento per gli operatori di giustizia a non desistere all’impegno assunto di rimanere a fianco di chi soffre, del lavoro, ma soprattutto di sgomberare il settore dal privilegio di lavorare. Il lavoro è un diritto,ma ci sono ancora spazi da considerarlo un privilegio,soprattutto per il primo posto di lavoro.La famiglia, da un inchiesta sui valori, occupa il terzo posto dopo salute e benessere. E’ stato l’argomento di ieri nelle due relazioni: una ricchezza di dati e di statistiche. L’aspetto che ha coinvolto tutti, relativo alla crisi,la visione della famiglia come ammortizzatore sociale. La presenza di figli oltre trent’anni rivela problemi legati alla nostra cultura, agli stili di vita: una percentuale piuttosto alta rispetto agli altri paesi europei. I figli rimasti in famiglia dovuto soprattutto alla mancanza di lavoro o al problema del lavoro: il lavoro su misura,quello giusto.Titolo di studio. E’ l’approfondimento,la stretta connessione studio/lavoro che apre le porte al lavoro.Una legge applicabile ad ogni settore operativo delle attività umane. Il solo titolo di studio non è una garanzia sicura sulle proprie capacità per ricoprire ruoli dove si richieda impegno e risultato. Da rivedere con urgenza per riportare serenità nella famiglia: nella relazione famiglia si è puntato più sui rimedi per risolvere problemi che affliggono la famiglia italiana. I centri famiglia sono una boa di orientamento per le maggiori difficoltà che si incontrano:la solitudine nella affrontare soluzioni di lavoro come i guasti provocati dalle separazioni. I centri famiglia assai utili in entrambi gli aspetti. Quello che è mancato nel convegno l’assenza di spiritualità, la presenza di una voce cristiana: probabilmente trattandosi di associazione cristiana nel mondo del lavoro sarà stata ritenuta non indispensabile. Mi sono piaciute le due relazioni: la prima di un giornalista attento, la seconda di un tecnico, assai precisa. La responsabile di Centro Famiglie: Dottoressa Nali. Dottor Pier giorgio Celli un amico caro dagli inizi del suo ingresso in Rai. Mi è piaciuto anche l’intervento stringato di un altro amico che avevo cercato di stanare, l’on Tiziano Arlotti, provocandolo. Ha messo il dito sulla piaga della famiglia con le dita sotto la tavola tarlata…dai clic/clok…meglio ridere. Mi sarebbe piaciuto intervenire con una proposta di lavoro…questa sera: mi sono accorto che sarebbe fuori luogo. Preferisco accennarlo alla politica, per una leggina, ma è il capitale che mi deve dare una risposta…che ho cercato di far capire nell’editoriale di questa mattina…se sarà bel tempo…qualche ora di riposo…buona Domenica…al Castello oltre le relazioni…spettacolo e cucina..musica e danza…W le Acli !