GIMMY FRUTTER HA RIVOLUZONATO IL MERCATO DELLA FRUTTA A RIMINI professore

    di FIORELLO PACI

di lingue in Albania. Mio nonno soldato in una una campagna di guerra in Albania,aveva ricevuto una croce di guerra nel 1910.Nel 2016, 106 anni dopo, il nipote sta scrivendo un intervista di pace ad un albanese in Italia, primo straniero ad aprire un negozio. Il nonno fiero di quella croce di ferro e io orgoglioso della mia di legno francescano  ascoltando il protagonista nel suo negozio di frutta. Un personaggio semplice, che ha realizzato un sogno valorizzando prodotti della campagna dimenticati dagli italiani. Un inversione di campagne: di guerra quella in Albania di mio nonno, di pace l’arrivo di Gimmy in Italia, il Cristoforo  Colombo della frutta, tesoro della nostra  campagna.Curiose anche le dissonanze delle due croci:mio nonno era un agricoltore e ricordo che da bambino prima di Natale,  regalandomi un arancia,nel porgermela esclamava: guarda Fiorellino  che bella “melangola”. Gimmy invece è  professore di lingue, innamorato e conquistato dalla città di Fellini.Un tardo pomeriggio l’ora dell’intervista. Fa freddo: appena stemperato da una canzone di Battisti i giardini di Marzo. Giornata proprio invernale all’interno di uno spazioso negozio dal respiro di profumo di serenità e di frutta fresca. Un pò di sapore di sale che arriva dal mare infrangendosi  a   pochi passi dalla scogliera.A ridosso di quest’albero della frutta scorre placido il Marecchia, chiuso  tra due argini robusti a difesa di san Giuliano: siamo di fianco al punto più largo dove il fiume aprendo le sue  braccia si getta  sull’Adriatico.Uno dei pochi matrimoni rimasti: mare/monti. Matrimonio di secondo letto voluto da Benito Mussolini. Sono le 18:  scopro che la ballata di Gimmi, ( Agim dott. Kallabani ) la sua giornata inizia prima dell’alba. Non è stanco:  convive con la fatica.Il sacrificio l’unico modo per conoscere la frutta per stabilire il prezzo e il valore e il suo utilizzo:frutta e pesce danzano con la luna.Una lezione quella di Gimmy.: ascoltiamolo il professore d’Albania.          – Sono arrivato in Italia nel luglio 93:ho approfittato della fine dell’anno scolastico. Insegnavo francese nelle Superiori: l’Italia era il sogno di tutti noi giovani. Siamo partiti con un vecchio peschereccio con un mare da far paura ai pescatori: una notte da incubo per la poca certezza di arrivare a costa. Arrivati a Bari è come se avessimo vinto al lotto. In treno ho raggiunto Gambettola e dopo pochi giorni ho preferito Rimini:  mi sono fidato delle lingue che conoscevo bene pensando di trovare una soluzione come interprete.La matassa si è sciolta a metà Ottobre lavorando in  un bel negozio di frutta di Antonio Bugli a Igea Marina. Ci sono rimasto fino al 96: d’estate facevo il bagnino.Cercando di approfondire il lavoro che mi piaceva sono passato al mercato centrale della frutta delle Celle:  lì ho preso casa. Un lavoro di notte dall’una alle dieci del mattino.      Un aspetto che mi incuriosisce e glie lo chiedo:-Tempi e orario inconsueto per un professore alzarsi a mezzanotte.Nuovo lavoro, vita nuova la filosofia della frutta.   – E’ vero,proprio filosofia che ho studiato tanto con il marxismo ma è indispensabile applicarla e va vissuta in prima persona, non è trasferibile: diventa un master per un vero dottorato di garanzia per il consumatore.Dovevo abbreviare i tempi per l’apertura di un negozio, l’obbiettivo.Perciò  continuavo a lavorare anche dopo l’orario di chiusura del mercato spostandomi  in un negozio fino alle 15.   – Un orario di lavoro di 15 ore al giorno ?- osservo.   -Certo con i sacrifici ero riuscito a mettere da parte 20 milioni di vecchie lire…- Che le sono serviti per aprire il storico negozio di Via Zavagli  24…la vera novità di Natale 2003 che ha sconvolto il mercato della frutta…un gradimento da parte dei riminesi da richiedere l’intervento dei Vigili Urbani e polizia per bloccare la fila e tenere a bada la gente. Una storica genialità albanese. Prezzo qualità risparmio: innesti dell’albero del successo. In un mese ha vinto diventando una bandiera . La considero un Maestro e le chiedo che cosa pensa di questa crisi: è autentica o un indebolimento della testa o delle braccia?    – E’ veramente difficile stare in piedi con una tassazione  che non incoraggia l’impresa,però con i sacrifici  si può andare avanti. Me ne sto accorgendo dalla gente che viene in negozio, c’è più voglia di comperare, è più serena, mi viene da dire che credo che potremmo essere sulla buona strada…se si abbassassero le tasse per tutti– Questo nuovo negozio, ampio, protetto, con la possibilità di essere raggiunto con la macchina ha contribuito ad aumentarle il credito dei consumatori…-L’ambiente favorisce,  ma il successo arriva dal giusto prezzo,dalla freschezza del prodotto, dalla schiettezza dei rapporti che si instaurano con le persone: il clima familiare, il rispetto e il sorriso. La nostra scelta di servizio è vincente…i clienti sono la nostra forza. Le parole di Gimmyl  chiudono l’intervista a freddo e spalancano la finestra alla speranza in un negozio di frutta del primo straniero, il prof. Agim  kallabani albanese…il bello e il buono si trova ovunque…va solo cercato.E’la filosofia di W.W.W.rossoazzurra.it    fiorello paci

  

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