Gesù risorto irriconoscibile tra i suoi pescatori..in incognito…Giovanni lo capisce

 Con le persone che conosco,  con i rari amici, che il telefono mi permette di raggiungere e scambiarci  qualche parere,difficile capirci, proprio  per il periodo che stiamo attraversando.Questa settimana di Pasqua. Capire  la figura e il ruolo di Gesù risorto,di per se, già difficile che si complica maggiormente dovendoci anche difendere da una patologia incomprensibile.L’unica certezza disponibile che per una distrazione c’è solo il rischio di morire: voglia mascherine.Per i cristiani tuttavia e per quanti volessero conoscere Gesù, Cristo redentore e uomo, questi quaranta giorni prima di risalire al Cielo sono sufficientemente esaurienti.Sia per capire  come sarà la nostra vita,il nostro corpo,dopo la sua  ricongiunzione  con la nostra anima e il ruolo di Gesù con la sua discesa sulla terra. Il nostro mondo, il Regno di Dio ravvisabile in quel’immagine di cieli nuovi terra nuova.Non prima però di un’ultima prova sull’intelligenza dell’uomo ad immagine di Dio per dimostrare la nostra buona  volontà.Possibile il disegno Isaia,che trasformandosi in progetto da diventare realizzazione di un mondo di pace universale tra razze e popoli.Non è scandaloso ipotizzarlo.Senza divagare torniamo al periodo pasquale.Al vangelo di oggi:la seconda pesca miracolosa.Entriamo in argomento: Gesù in incognito dopo l’alba va sulla riva del lago mare di Tiberiade. I suoi discepoli stanno pescando.Li vede. I fedelissimi. Simon Pietro, Tommaso,Natanaele di Cana di Galilea,i figli di Zebedeo e altri due.Insieme già dalla sera prima, in attesa di  incontrare Gesù.Il Risorto infatti l’aveva annunciato a Maria di avvertire i discepoli. che li avrebbe attesi in Galilea.Sua terra di missione.Gesù accortosi che non l’avevano riconosciuto,visto solo come un curioso chiede al più vicino alla riva se aveva qualcosa da mangiare. ” Figlioli avete qualcosa da mangiare ?” Un bel no, la risposta.” non abbiam preso niente.” -Per forza,lì non c’è pesce,spostate la rete sulla destra”.Pietro capopesca osserva l’addetto alla rete che la trascina dalla parte opposta alla sua e si riempie di pesce e s’avvede che con una mano ringrazia lo straniero che guarda.Un raggio di sole illumina l’intruso e Giovanni vicino a Pietro lo avverte… quell’uomo è il Signore. Pietro non guarda il pesce o la barca che non regge il carico della rete …si strinse la veste attorno ai fianchi e si gettò in mare.Arrivati a terra videro del fuoco e della brace con pesce e pane.Gesù disse loro:venite a mangiare e portate un pò del vostro  pesce.Ha spezzato il pane e pesce e lo distribuisce, come era solito fare prima di morire.Probabilmente è riemerso il loro senso di colpa di averlo abbandonato e solo Pietro pentito si è gettato in acqua per vedere subito il Signore. Il figlio di Dio. ” Quel figlioli, avete  qualcosa da mangiare” avrebbe dovuto aprire gli occhi…sicuramente non ha voluto far ricomparire i buchi dei chiodi…come a Tommaso e gli altri nel cenacolo per dimostrar loro che non era un fantasma.Nel suo corpo smaterializzato erano scomparsi i segni della crocifissione…e dovevano ancora familiarizzare con il Risorto…come lo possiamo pensare e vedere noi con la fede dell’amore…o come lo vedono qualche volta i santi. Quel Gesù risorto, che mangia , beve,passa tra le pareti e scompare,è come sarà il nostro corpo risorto,senza bisogno di spazio, fuori dal tempo,tu che leggi,senza più carichi sulle spalle e sensi di colpa, che possiamo ritrovare nell’Eucarestia con o senza fede.E’ sempre Lui, il Re che si tuffa dentro di noi e potremmo rivederlo senza riconoscerlo in un ammalato,in un vecchio,in una person a che disinteressatamente ci sta  cercando e non vorremmo vederlo o incontrare…Gesù in incognito che solo Giovanni ha saputo riconoscere nella sua terza apparizione di questa settimana di Pasqua…e può capitare anche noi d vederlo in un problema che non possiamo risolvere…in una malattia…segni che Gesù ci ama sempre …buona Pasqua ancora dal vostro cronista di strada.     Fiorello Paci

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