Il film italiano da premio Oscar per dimostrare al mondo che nonostante il cellulare, la televisione,e i computer, il cinema,nell’era delle immagini, il cuore ferito della mamma italiana, della donna dentro i Palazzoni, è lo stesso cuore scoperto dal dolce stil nuovo di Umananesimo e Rinascimento, il cuore italiano di Genova e Palermo, di Napoli e Venezia del Risorgimento,il cuore di Anna Magnani di Roma Città Aperta, della mala di Ornella Vanoni,il sentimento dell’anima che non muore mai.Una bella lezione Come il gatto in tangenziale, uno spaccato dell’Italia, presentato con arguzia il neo realismo delle nostre periferie italiane da due attori intelligenti come la Cortellesi e un Albanesi bravi e sorprendenti senza il bisogno di ricorrere alle solite maschili debolezze sesso e materassi . Un film, piacevolissimo dall’inizio alla fine con la violenza sconfitta con il vero amore ed il lavoro e la giusta funzione della politica europea per far ripartire l’economia. Una critica serena alla politica del particolare indirizzando verso il vero scopo della politica il bene comune.E’ questa l’Italia di oggi e va solo cercata e scoperta come sta facendo da anni questo guscio di noce e il vostro cronista di strada: il bello e il buono esistono. Occorre cercarli e indicarli e potremmo accorgerci che siamo ancora tanti come gatti in tangenziale con un grande difetto…divisi e sparpagliati alla pappagone…dobbiamo solo accorgersi CHE SIAMO ANCORA BUONI E DISPONIBILI PER DIVENTARE migliori…ascoltando il messaggio natalizio..buon anno ancora. Fiorello Paci