QUEL DON SARA’ STATO 2cm PIU’ ALTO DI UN EXTRA TERRESTRE:quando parlava del senatore Alessandro Pertini, scolaretto alle elementari di Varazze, lo ricordava col nome:Sandrino. Alle scuole pubbliche quel pezzetto di cacio ha insegnato fino alla pensione. Eravamo in 18 scampati dalla guerra e di Pertini ci interessava il giusto: nel noviziato si cerca di impostare la vita religiosa,di andare alla ricerca di tutti gli strumenti necessari per l’utilizzo delle proprie capacità al servizio degli altri. Il maestro di Noviziato espone degli imput di strade o sentieri da scegliere; sostituisce i genitori. Il nostro maestro si chiamava Don Giuseppe Gentili, mister sorriso: toscanaccio come la maggior parte di noi candidati al Sacerdozio salesiano. Ordinato Sacerdote era stato qualche anno parroco nella Parrocchia Pontificia di Castel Gandolfo e si vantava sorridendo di aver avuto come parrocchiano Papa Pacelli. Bastava quel nome, al tempo per aprire finestre e portoni blindati. Si sarebbero scoperchiati i tetti per accoglierlo: non era zucchero filato.Ricordo piazza San Pietro, la settimana precedente del 18 di Aprile. Mezzo giorno al microfono, il saluto dopo la messa. Un piccolo aereo da turismo lanciava manifestini elettorali disturbandogli l’audio.Prima con la mano dx con passaggio alla sx due avvisi da far cadere il volatile. Un altra volta eravamo di turno dietro la Sedia Gestatoria, all’interno della Basilica super c’è stato un momento di imbarazzo di un portantino inciampato in un tappeto che ha inclinato la sedia. E’ partita dall’alto una benedizione alla Pacelli:un uomo Papa. Torniamo a Varazze dallo studentato di filosofia d San Callisto di Roma eterna. Don Gentili era un appassionato della Bibbia ed era riuscito a farmi innamorare di due personaggi Giobbe per la Bibbia e di San Francesco di Assisi tra quelli della Chiesa. Un tandem che non me lo schioderà “nisciuno”:ma non sono un eremita. La gioia di vivere è un mio pallino: gli altri il grande amore per la Giustizia, per i figli, il Trascendente, lo zainetto che segue passo su passo, un archivio di fogli che vorrei scrivere con una persona amica. Chi lo capisce partecipa al profitto di un libro senza precedenti: del primo potrei salvare qualche capitolo. Il primo è stata una prova tecnica gioiosa sul ritmo,sul tratteggio degli argomenti sull’interesse dei contenuti da farne un buon giorno e una buona notte sempre serena per i bisogni di uomo dopo la scomparsa della moglie. Del secondo vorrei farne un alimento energia un travaso di amore, tra cuori, menti,la botta sulla spalla per andare avanti. Un libro per amico, un libro di sollevamento per uscire dalle secche. Un libro da non creare problemi o panico un libro per ripararci quando piove. A Varazze don Borella ci insegnava Liturgia una materia secondaria un divertimento il Venerdì mattina. Quando a Roma ritenevo che al mondo ci fosse solo la Rai come unico lavoro per me andai a trovare Il Senatore Pertini in Via del Corso per chiedere un suggerimento un aiuto parlammo per mezz’ora di Don Borella e della Rai mi disse solo…ma li conosci quelli. Cosa se ne fanno di un Presidente della Camera…Invece se vedi don Borella salutamelo tanto, un grande maestro. Una delle prime Onorificenze date dal Presidente della repubblica Pertini fu per il suo maestro,che è stato anche mio insegnante di Liturgia.