L’onore di una Divisa e l’amore per la Giustizia.Due realtà per la tutela della Costituzione.Una Divisa per riscattare quelle insanguinate dalla vergogna,dai ragazzi dell’Arma del Pilastro ai poliziotti feriti.Encomiabile il giorno del ricordo per onorare anche chi ha servito la Giustizia, come il ragazzo da poco in Magistratura che ha spiccato il mandato di arresto.Ancora in campo con lo stesso entusiasmo di allora: Daniele Paci. I due mitici Poliziotti,Baglioni e Costanza,soluzione operativa e definitiva per la cattura degli stragisti, lo possono fortunatamente raccontare come il PM del resto, con la differenza,attento a quei due,uno,Pietro Costanza ha già raggiunto la pensione. Pagine sgualcite della storia d’Italia purtroppo..E’ intuibile l’imbarazzo di dover annunciare al mondo che il terrore della Uno Bianca della Fiat, seminato e alimentato dalla paura fosse stato scoperto sgominato tra le Forze dell’Ordine,dalle stesse Forze dell’Ordine.Non da travestiti come a Carnevale, ma da agenti in servizio.Una spada nel cuore per il Ministro degli Interni e per il Comando generale. Operazione però che in altri episodi di cronaca nera, dal cosiddetto bandito Giuliano a Vallanzasca,ai vari episodi delle multicolori brigate,ogni cattura era un concerto mediatico interminabile. Il fiato alle trombe per riconoscere la capacità delle nostre forze dell’Ordine.Logiche promozioni per i protagonisti con pubblici riconoscimenti.Giusto che lo fosse quando si mette a repentaglio la vita.Quei banditi la usavano le armi allo stesso modo di un insetticida con la certezza della divisa.E’rivoltante doverlo ammettere, solo che per i protagonisti di chi ha tolto i tranquillanti dai comodini, si è quasi arrivati ai limiti della derisione e del disprezzo.Altrimenti non avrebbero meritato incarichi che svolgono i principianti:la caccia ai vu compra o venditori di cocco fresco.Omettiamo ogni considerazione sul ragazzino appena arrivato, l’organizzatore della caccia alle volpi.Sembra cmq che anche nel CSM qualche cosa cambi.Come cittadino sono felice che ci sia ricordati di care persone riuscite a restituirci la serenità e come giornalista sono fiero e orgoglioso di poterle scrivere per amore della verità e per la coerenza del mio appartenere in una famiglia dove il rispetto per la persona è stato vissuto fin dai primi passi . Grazie Rimini. Fiorello Paci