Oggi è stata una giornata così,non bella al m attino: splendida al pomeriggio quando ho avvertito che il tempio di santa Chiara si è riempito di suore.Stavamo invocando l’aiuto di Maria con l’antica preghiera delle litanie. Non sono bla bla delle nonne, ma vere invocazioni per il tempo che stiamo vivendo: invocazioni sulle specificità riconosciute, a Maria, madre di tutti. Probblemi che ha risolto nei vari periodi di difficoltà della sua Chiesa. E’ la madre della Chiesa ma è anche mamma di tutti, per la sua veste di genitrice del Cristo Gesù. La cosa che mi ha maggiormente sorpreso, non stupito, quando ho appreso la provenienza di quelle sorelle suore, quando son venuto a saperela loro peculiarità vocazionale. Suore della grande famiglia salesiana. La mia scuola, la mia formazione che mi induce sempre a familiarizzare con tutti. Un bisogno di cercare negli altri quel bene che Dio ha nascosto in ciascuno di noi. Non si tratta di una stupida curiosità per aprire un dialogo conversando o cercarne la benevolenza: debbo valorizzare quanto uno possiede senza che se ne sia mai accorto. E’ la ricerca del belloda poterlo utilizzare.Se uno si convince di non avere nulla di buono rischia di finire nel fango, per non valere niente come se fosse un discriminato.E’ importante. Tutti infatti dovremmo conoscerci da poterci presentare a Dio senza paura, a chiusura del bilancio.Il nostro resoconto per doni ricevuti. Saremo interrogati sull’uso fatto dei doni ricevuti, che il Cristo ha definito talenti. Visto che siamo ancora in tempo per evitare la condanna senza doverc vergognare quando il Re dei re ci farà l’elenco dei doni ricevuti, con il disagio per non averli neppure conosciuti o o ancor peggio se li avessimo ignorati. Il mio impegno, il mio insistere sulle capacità evidenti con persone distratte che non vogliono ammettere di possedere la loro bellezza nascosta nell’anima che si ostinano a non riconoscere. Se poi ho l’opportunità di imbattermi in una persona che nonn conoscevo, un incontro fortuito o casuale voglio seguirlo fino alla soluzione. Dio è Provvidenza silenziosa, veloce nel bisogno: ascolta e provvede.Basta chiederglielo, lo ha detto espressamente Cristo Gesù in Galilea.Oggi purtroppo è prigioniero nei Tabernacoli o rinchiuso negli armadi di antiche e belle sacrestie: sono musei di legno. La fede ha perduto lo smalto, i miracoli sono diventate sceneggiate, c’è il vuoto,il computer, la calcolatrice, la consistenza.Poca preghiera con una ricerca impdllente di danaro per tamponare spese folli,imperiali. Ponti di comando di un cristianesimo destinato al fallimento. A Sata Chiara di Rimini oggi pomeriggio abbiamo ripreso il consueto incontro di preghiera per i matrimoni spezzati dalla scomparsa. Ogni volta abbiamo quella certezza nella preghiera che trascende dal consueto e si evince, si capisce che il matrimonio non finisce con la morte del familiare. Di fatto un matrimonio vero, sacramentale non muore mai. Partecipando a Speranza e Vita si riapre un evento c he ne fa recuperare il valore,nonostante dovesse riaprirsi uno spiraglio da vivere serenamente. C’è il riscchio ditrasformarsi in pesi o impicci da scaricare nei porti riposo o in paradisi artificiali. E’ impagabile invece un sorriso per continuare a vivere: spezzare insieme un pezzo di pane. Darsi una mano per non cadere : sono grazia di Dio camminare e sperare. Avrei dovuto parlare di politica: un carisma che ho ricevuto da Dio e non voglio presentarmi al bilancio come un cretino. Sul prossimo articolo cerccherò di dare un idea del progetto Isaia da sviluppare uno stato ipotetico fondato sulla giustizia per l’equa spartizione del profitto da garantire sviluppo e investimento. Da riconoscere come motore il merito e capacitàa supporto di produzione, distribuzione e consumo. Leggi e legislatori: Istituzionalismo e lavoro. Governo e comunicazione. Informatica e uomo. La terra nel progetto isaia è al centro dell’economia. Fiorello Paci….Isaia