del Direttore Fiorello Paci
IDEA NATA DURANTE UN PELLEGRINAGGIO MARIANO CON L’OCCASIONE DEL GIUBILEO, PROMOSSO DALLA PARROCCHIA DEL BORGO SAN GIULIANO durante il viaggio di ritorno tra canti e testimonianze. Occasioni importanti per la presenza dell’invisibile che si inserisce tra i pellegrini: lo Spirito Santo attraverso persone arrivate all’ultimo momento.Protagonisti rimasti in silenzio, inconsapevoli di partecipare ad una passeggiata che potrebbe diventare storica, sottolineata perfino dal tempo che ha allontanato la pioggia favorendo l’arrivo del sole. Aria fresca al ritorno, caratteristica del Santo Spirito.Passo alla cronaca, ai dettagli di un idea che ho colto come cronista, presente al pellegrinaggio per caso,dopo una mattinata intensa iniziata alle 4,30 con un articolo per il mio giornale su web, IL VELIERO nel sito di www.rossoazzurra.it. Non riporto i dati per civetteria o per cercare spazio che non mi serve solo per far notare che anche gli Evangelisti erano soliti trascrivere giorno e orari raccontando avvenimenti importanti sulla vita di Cristo. Quella di ieri importantissima e lo espongo come cronaca partendo dalle mie giornate abituali: sveglia di prima mattina,presenza quotidiana al sacrificio Eucaristico, stesura dell’articolo per il mio quotidiano con l’impegno di dover andare in Appennino nella mia casa vicina alla sorgente del fiume Marecchia. Son partito alle 10,25 da via Matteotti arrivando a Pratieghi attraverso la Marecchiese, ponte Messa Balze alle 11’30. Rintracciata la persona che si occupa del giardino,della messa a punto di piante, orto, il mitico Gildo Stoppa, son ripartito alle 12, 25.Alle 13, 25 ero già in via Matteotti e sarei arrivato anche prima se non fossi incappato nell’ora di punta tra Novafeltria a Rimini. Preparato il pranzetto a Nespola, macchina fotografica e una cioccolata fondente son corso al piazzale Tiberio con il pulman in partenza per Loreto. Ho rivisto delle amiche che non vedevo da tempo, ho intravisto Leo Spirito trovandomi in fondo al pulman con gli attori di questo film: LA DONNA…NON E’ LA VOLPE. Dobbiamo avere il buon senso e il coraggio di riconoscere di aver toccato il fondo continuando a trattare la donna come caccia alla volpe:troppe tragedie e dobbiamo smetterla prima che lo faccia Dio Padre. Lo Spirito Santo mi ha messo accanto i protagonisti di questa tragedia: i media della carta stampata e delle immagini. Al mio fianco Guido Bernardi un esperto di televisori e di antenne, strumenti per riempire la casa di nuovi padroni. Dello sport, dello spettacolo, del ballo della cucina & moda e macchine e maialate varie ospiti della nuova famiglia italiana. Nella poltroncina successiva alla mia un amica delle 8,30 moglie e vedova di Guerrino tele Rimini di cui sono stato il primo Direttore responsabile,come lo sono stato oltre che fondatore con l’Ing.Gianfraco della Bartola di tele Gabbiano e Radio Riviera, di Tele Cattolica, di Tele San Marino. Ho partecipato attivamente alla diffusione dei nuovi strumenti che hanno contribuito all’incremento di una tragedia arrivata nella parte schifosa di questa campagna: la donna oggetto. La donna simbolo di questa tragica caccia. Per la televisione si è scatenata la lotta per assicurarsi il privilegio delle prime immagini da far vedere i risultati di questi delitti, una corsa come i falchi i corvi su questi poveri corpi. Per la carta stampata, presente in pellegrinaggio la moglie di un giornalista passato alla storia per la cronaca nera.Lo storico Biliotti del Resto del Carlino, sicuramente uno dei giornalisti più noti in Italia. Son diventato amico di questa signora, incontrata per caso durante la mia mission quotidiana sul parco Marecchia.Di questo pellegrinaggio come sempre non ho perduto neppure una virgola: mi è piaciuta la testimonianza di Leo e di un signore riscattato da una donna brasiliana. Do Brasil. Ho raccolto tutto il materiale di questo pellegrinaggio per far partire non un grido, ma il seme di un progetto per restituire alla donna la dignità che le è stata portata via dalla civiltà delle immagini.Lo ripeto sempre e ne sono sempre più convinto che Rimini sia una città amata e privilegiata da Dio. Affido a Dio e allo Spirito Santo e agli amici social questo progetto e vorrei al mio fianco gli amici che ho ricordato..tra l’altro Titti Maria Grazia Nicastro è una mezza crocerossina sempre dietro alle amiche in difficoltà per la vedovanza…un aspetto tanto caro a Cristo..ma guarda un pò che razza di pelligrinaggio a Loreto dal Borgo..con l’addio di don Mario e l’ arrivo del Seminario nel Borgo…Sèmo a post…caro Leo !