La vita è una matassa, gomitoli di lana e di cotone, è un telaio che creava speranza al contadino quando la terra stanca riposava.Ma la mamma di notte preparava le lenzuola alla figlia che a primavera sarebbe andata sposa. Profumo di campagna toscana,quei gomitoli di lana filati dalla nonna richiesti dai mercati romani e di Firenze. Una gara in famiglia per uscire a Natale con il maglione più bello realizzato dalla sposa o dalla mamma per il figlio che studiava.Un arte contadina strappata alle famiglie dalla boutique.Il maglione molto pratico per chi scrive a macchina in ufficio e diventa quasi un distintivo per il giornalista in redazione. Il maglione sono le due mani che l’hanno realizzato che seguono il tuo lavoro, un l’angelo custode che ti riscalda e non ti perde d’occhio.Il maglione a colori è energia del cuore punto su punto dipinto dall’amore da chi ti vuole bene.Ricordo un maglione azzurro che indosso sotto la camicia o sotto un giaccone siberiano quando fa molto freddo. Ha una grande capacità di non farsi scolorire dal tempo per il calore ricevuto da due mani: un gomitolo accarezzato sul calar del giorno dal sole che declina.Il momento magico che accende la speranza quel sole che tramonta con la certezza che risorga. Il gomitolo e la maglia nel cestino per il giorno dopo. Nel giorno della memoria non c’è spazio per il giorno dopo: oggi il giorno e occorre un anno per ritrovarlo ancora alla maniera del sole che tramonta e non scompare. Si festeggia invece il giorno del ricordo, un sì che non scompare, ritorna la matassa,il gomitolo, il maglione. Il tempo non si ferma neppure il 5 Luglio. Fiorello Paci