Questa sera la presentazione ufficiale di un progetto di Marketing, redatto da “Chiodi Consulting di Rimini, uno studio attento alle risorse del luogo che prevede lo sviluppo di prodotti partendo dal prodotto più trascurato dalla grande politica,il territorio stesso: Badia Tedalda, una tra le più vaste aree tra i comuni di montagna.Rappresenterà l’urlo del silenzio, una novità in quella striscia di terra tanto cara a santi e cavalieri. Uno storico altare di eroi eremiti e carbonai.Un ara sacra illuminata dal sole,sopravvissuta grazie alla Provvidenza: un territorio ricco e fecondo abbandonato dall’uomo ipnotizzato dalla rivoluzione industriale. Un viale di ossigeno sprecato ai piedi di cascate di verde e quasi inutilizzato:paradiso naturale di fungaioli e tartufai, ma scarsamente noto ai bisognosi di rettifiche dell’apparato respiratorio. E’ doloroso constatare che solo il Fascismo era riuscito a capirne il valore. Il ministro dell’Agricoltura del dopo guerra, Amintore Fanfani aveva intuito invece che la sua valorizzazione avrebbe potuto rappresentare lo strumento più semplice e immediato per far ripartire l’economia. Un collasso la guerra mondiale. Spiccio com’era il val tiberino, in pochi mesi e con una legge speciale riuscì ad aprire cantieri e e inaugurare nuove strade: rimboschendo e avvicinandolo gli “umani” ai montagnini. I cari montanari eredi di fatica e di sudore: sviliti dai terrieri.Sono vivi tra i miei pensieri di bambino quando dalla Croce di Anghiari li vedevo passare con le mandrie di pecore e qualche “bestia”, giacca a penzoloni in una spalla, nell’altra un bastone con un fazzolettone a quadri rigonfi di speranza e forme di “cacio”. Era il loro lavoro, la transumanza dagli Appennini al grossetano: camminavano sereni, sembrava che danzassero. Il tango dei montagnini. Nel mio cuore di bimbo rimaneva un senso di ingiustizia vederli passare senza le loro donne, le loro mamme. Osservavo mio papà che scuoteva la testa e prendendomi per mano tornava al suo banco di falegname:Pasqualino. Un artista del legno.Io continuavo a rimuginare che da grande avei dato loro una mano: io amo quei monti, ma li amo davvero i miei monti. Appena mi è stato possibile son riuscito a farli conoscere nelle riviera romagnola con una bella pagina della Voce.Ora sono la vela più bella del mio quotidiano IL VELIERO spinto dal vento di lassù su rossoazzurra.it e sono felice di aver presentato un amico che può ribaltare la stanchezza e la rassegnazione: c’è tanta voglia di rinascita nel suo progetto. Credetemi so quanto vale: il mare adriatico parla Chiodi Consulting. I monti lo vedranno presto dove può farvi arrivare: è una guida.A gennaio partirà un altra mia creatura VIVERE TRA I MONTI. Un associazione con al centro i giovani: sono loro la speranza di domani. Ai giovani, protagonisti di questo risveglio, dovremmo indicare la possibilità di rimanere sulla terra dei loro padri e sono felice di scriverlo che quella di stasera, potrebbe essere veramente la strada giusta. Un pò di umiltà unita all’orgoglio montanaro da il via alla riscossa della montagna. Grazie Gabriele Chiodi: ciao monti ! Fiorello Paci