Che senso ha” …Padre perdona loro, non sanno quello che fanno

E non facevano una cosa da poco…lo stavano interrogando, spaventandolo,per impedirgli di ripetere che era figlio di Dio,per distoglierlo dalla sua follia di figlio di un falegname senza scarfigli  la certezza consapevole del suo messaggio d’amore per rinnovare il suo popolo, allontanatosi troppo dal sentiero della fraternizzazione e della giustizia, sbranato dagli idoli e dall’egoismo. Nonostante i profetti e l’aiuto ricevuto da Dio padre. Questo il problema: l’aiuto ricevuto dal Cielo. Leggendo il Vangelo, ma soprattutto cercando di testimoniarlo con i piccoli gesti che il Signore ci consente di fare o con  le persone che ci fa incontrare casualmente.A volte per farsi ritrovare se lo avessimo smarrito, e sempre camminando per strada. Un modo semplice per arrivare a conoscere Cristo Gesù uomo e Dio nella sua duplice veste. Due aspetti importanti per capirlo e per capirci, per  intravedere il nostro cammino, di ieri di oggi, da poter intravedere il nostro dopodomani. Cristo era un tipetto deciso che non lasciava nulla al caso, un pò dispettoso se dopo duemila anni, ogni tanto si serve proprio  della casualità per farci incontrare o  per  farsi ritrovare. Ma è sempre Lui deciso, senza ripensamenti, paure o ansie come uomo come uomo ovviamente, proprio un bel tipo il biondo di Gerusalemme. Ma se avesse capito, che fosse indispensabile rivelarsi come Dio, pregare non si faceva pregare per aggiornare e informare i discepoli più attenti ed entusiasti.Lo ha fatto sia con il suo Battesimo nel Giordano che sul monte Tabor con la Trasfigurazione con Pietro ,Giacomo e Giovanni  rapiti dall’entusiasmo per tanto splendore. Fulminati da Gesù. Tre discepoli, Apostoli pescatori senza una credibilità. Se lo avessero raccontato nella Sinagoga li avrebbero legati. Sto cercando di entrare nel cuore degli Ebrei, di leggere la loro mente, la loro ratio, il loro usi e costumi, le tradizioni della seminagione e del raccolto  e se penso ai 10  comandament, dettati da una voce dal roveto in fiamme,e all’ atraversata del mar Rosso, alla Colonna di fuoco che dirigeva il loro cammino, al timore di Mosè di battere la bachetta sulla roccia, al loro sabato intoccabile per non offendere Dio del riposo,capisco che Dio non l’hanno mai visto ma capisco anche le parole di Gesù sulla via del Calvario, piene di misericordia vera, amorevole paterna,materna, di Cristo Amore..”.Padre mio perdona loro, non sanno quello che fanno” e penso noi…che non perdoniamo mai pur dichiarando di essere cristiani praticanti…di che cosa siamo pratici ?…di odiarci. Pensiamoci amici belli prima  di giudicare il popolo ebraico…che non aveva riconosciuto Gesù..dopo 2000 anni noi lo conosciamo ???….noi lo conosciamo e lo cantiamo   “il suo nome era…Cristo Gesù ” !

Fiorello Paci ….cronista di strada in Casentino collegio salesiano.

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