“AMA il prossimo tuo come te stesso “..impossibile se non ti conosci…Socrate poi Gesù…mi spiego

LA FRASE DI GESU’ è stato il mio tormento per anni: non riuscivo a capirne il senso, a comprendere il valore di quelle quattro parole fino ad arrivare al punto della resa.Avevo preferito rinunciare da riuscire perfino ad accantonarle e sono lieto di esserci arrivato adesso alla tenera età di 86 anni scolastici grazie ad un’amica che ha riaperto fortunatamente la ferita. Socrate mi piaceva, ma rifiutavo di approfondirlo e  quel suo insistere a conoscere te stesso la consideravo una teoria in più o  come tante altre ma nulla di speciale. Invece conoscere se stessi rimane la chiave di volta dell’amore, per entrare e conoscere il cuore degli altri: non si può amare se non si conosce l’immensità nascosta dentro di noi. Dobbiamo rimanerci introguardarci fino ad arrivare nella profondità, negli abissi dell’anima.Dobbiamo scoprire tutti i doni riversatici da Dio e i nostri limiti, altrimenti non potremmo mai conoscere, rapportarci per capire i bisogni degli altri.saremmo dei generosi e passiamo per egoisti o” impaccioni”.  Siamo delle miniere sepolte, riserve stracariche di ricchezze inutilizzate e dovremmo piangere riconsegnandole a Dio come se non ce le avesse donate. E’ avvilente doverlo riconoscere  tardi da pormi la domanda:ma chi avrebbe dovuto insegnarmi che esiste un me stesso dentro di  ? Innanzi tutto i miei bravi genitori ma non ho mai sentito la parola bravo…stai attento qua..stai attento là…attenti al lupo…corri piano…anche di fronte a due pachistani  militari stupratori che sono riuscito a disarmare strappandogli di bocca il pugnale…e la rivoltella  dalla mano con un coltellaccio del baghino ..e avevo 13 anni…uno spettacolo holliwoodiano da film…con mia madre svenuta ai piedi di una scaletta di legno a difesa delle donzellette…mio padre.. mio zio .mia zia cinquantenni sbracati dalla paura..neanche in quell’occasione dopo la loro fuga ho sentito dire bravo…non ho bisogno  di riconoscimenti..debbo solo capire chi sono…quasi una legge di far sempre miracoli senza  neppure l’accorgimento dove cammini…e inciampi come un bambino ai primi passi…e se vi dicessi che sto imparando adesso a capire che qualche cosa di bello comincio a scorgerlo dentro di me e  debbo ringraziare una persona amica impegnati entrambi a conoscerci…una gara per ammirare finalmente i doni del SIGNORE nascosti nel nostro scrigno…il cuore di ogni uomo…la scritta “AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO” a caratteri cubitali  sul portale di un garage di un AUTO LETTIGA accanto a casa mia di Anghiari apparsa dopo la caduta del Fascismo in sostituzione di un altra scritta…”VINCERE E VINCEREMO IN CIELO IN TERRA E IN MARE”…ME L’AVEVANO INSEGNATO A SCUOLA e l’avevo imparato bene… le parole di Gesù un pò più tardi…a 86 anni…grazie San Paolo di Tarso. Agnoi te auton… “conosci te stesso “greco in caratteri italiani…ciao Rodi …ex Italia d’oltre mare.

Fiorello Paci

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