ADRIANO OLIVETTI….un articolo buona notte per gli imprenditori

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di Paola Tassinari

Stasera leggendo un post su Facebok, scritto dal direttore di questo giornale, Fiorello Paci, che seppure avanti con gli anni si dedica anima e corpo a trasmettere il suo messaggio del Bello e del Bene, sul famoso social di Zuckerberg, ebbene come dicevo, leggendo il messaggio di Fiorello ho avuto un tuffo al cuore, una nostalgia cocente per la persona che Fiorello ha citato. “Sic transit gloria mundi”, ovvero così passa la gloria nel mondo, eppure c’è un uomo che io ho sempre ammirato e che ritengo tutt’oggi glorioso, è Adriano Olivetti che io considero un mito.“Urbanista, editore, scrittore, uomo di cultura, ma soprattutto imprenditore che crede nella tecnologia, nell’innovazione, nella responsabilità sociale dell’impresa”. Nasce a Ivrea nel 1901, si laurea in chimica industriale e nel 1924 inizia l’apprendistato nella fabbrica delle famose macchine da scrivere Olivetti, fondata da suo padre, con la mansione di OPERAIO. Dopo un viaggio negli USA, dove visita molte fabbriche, modernizza l’azienda paterna: organizzazione decentrata, direzione per funzioni, razionalizzazione dei tempi e metodi di montaggio, sviluppo della rete commerciale in Italia e all’estero e ben presto, nel 1931, inizia a pubblicizzare i suoi prodotti… la fabbrica inizia a volare. Adriano diventa Presidente, subentrando al padre, ma egli non è solo un valido imprenditore è una nobile persona piena di ideali e che dà valore e crescita agli altri: costruisce case per i dipendenti, mense, asili, biblioteche, impegnandosi nel sociale. Assume i dipendenti secondo il merito, cerca giovani brillanti, architetti, sociologi, urbanisti, per dare vita a una società dove la bellezza conviva con la praticità, con buone condizioni di lavoro e qualità di vita anche fuori dalla fabbrica. Adriano non pensa solo per sé e per i suoi dipendenti ma con la logica che dovrebbe avere ogni impresa arricchisce tutto il territorio, dando lavoro, servizi, cultura. Promuove instancabile il suo rinnovamento anche al Sud con riqualificazioni e costruzioni nuove, anche nelle aree periferiche. Adriano è anche scrittore ed editore, infatti pubblica importanti opere in vari campi, facendo conoscere autori prestigiosi ma sconosciuti in Italia. La casa editrice, NEI (Nuove Edizioni Ivrea) nel 1946 si trasforma nelle Edizioni di Comunità. Nel 1947 fonda il Movimento Comunità, con proposte economiche politiche e sociali. Nel 1956 Adriano viene eletto sindaco di Ivrea. Nel 1955 riceve il Compasso d’Oro, il più antico e autorevole premio mondiale di design. Adriano è sempre uomo del futuro e nel 1952 la Olivetti apre a New Canaan, negli USA, un laboratorio di ricerche sui calcolatori elettronici; nel 1959 l’Olivetti può presentare l’Elea 9003, il primo calcolatore elettronico italiano. In seguito Adriano acquisisce la Underwood, azienda americana di macchine per scrivere con quasi 11.000 dipendenti. Adriano Olivetti muore improvvisamente il 27 febbraio 1960. Piccola appendice, mi domando se Adriano ha scelto New Canaan, come luogo per il suo laboratorio di ricerca, come metafora di una nuova terra promessa, che a differenza di quella insanguinata in Palestina, in questa nuova Canaan, famosa per gli edifici, progettati dai più grandi architetti, luogo di sperimentazione di materiali, metodi di costruzione, spazio e forma si potesse realizzare l’eutopia del vivere in armonia.

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