Una mattinata a San Giuliano mare di fine Agosto 2018 …con la stagione che si assottiglia assieme alla speranza dei precari che non muore se continua nei paesi caldi.Un pensiero come l’onda che riparte e ritorna nel 2019 ..la ballata di chi lavora abbracciato al mare. E verrebbe da dire come il divin poeta costretto a passare da un Castello all’altro per sfuggire ai guelfi commmentado amaramente “come sa di salelo pane altrui pane per lo scendere e salir per l’altrui scale” .Precariato la fuga dell’Alighieri come il lavoro di chi è costretto di passare da un mare al’altro. Se conoscessimo i sacrifici e i rischi e la vita che i pescatori conducono storceremmo meno il naso quando ci avviciniamo nelle pescherie per le loro levatacce da garantirci la freschezza del mare.Il mare ha i suoi risvolti e come in ogni risvolto spunta sempre un velo di tristezza. L’aspetto che meno mi interessa, quando faccio il cronista di strada come in questa occasione.:.raccontare quel pescaggio povero di vongole un ora dopo l ‘alba..quelle schiene ricurve da formare una piazza degli archi tra le scogliere e larga battigia di san giuliano mare..spiaggia di un grande regista lastricata di sogni e di speranze dello studente liceale federico Fellini.Debbo fare purtroppo un rimprovero ad una persona che cogestisce quest computer per i rischi che corre. Ha tranciato di netto l’aspetto che più mi interessava di Federico Fellini: l’aver sempre dato risalto alla bellezza del corpo rispetto alla presenza dello spirito.Che emerge invece lel film LA STRADA con Giulietta Masina. Chiusa questa parentesi di ingerenza illecita di entrare in un computer… avrei dovuto passare al cuore di questo articolo..sulla presza di cittadine russe sparse sulla spiaggia libera a macchia di leopardo..ma in terrompo l’articolo pèer rivolgermi al mio Dio che non faccia impazzire le persone che non sanno quello che fanno..è un reato danneggiare chi scrive. L’articolo è stato massacrato già dalle prime battute. Fiorello Paci